Barriere sicure al ponte di Salle: capolavoro di ingegneria ottusamente sottratto al turismo
Pescara – (G.Col.) – Finalmente un intervento della Provincia per il ponte di Salle, alto 90 metri, costruito negli anni ’50, insieme con quello simile di Caramanico poco più a monte, risalente agli anni Trenta, rappresenta un capolavoro di maestria e di ingegneria stradale con il cemento armato: spettacolare e ad unica luce, sovrasta un precipizio orrido e bellissimo, sul fondo del quale scorre tortuoso e puro il fiume Orta. Paesaggi magnifici, sia a Salle che a Caramanico, mai esaltati a dovere e offerti ad un vero turismo. Purtroppo il turismo in Abruzzo è da sempre (e tale resta oggi) incapace, come uffici e come organizzazione, di promuovere la conoscenza di simili spettracolari strutture, che altrove sarebbero mostrate con orgoglio e diverrebbero mete di visite e agenzie turistiche. Il turismo, sul piano progettuale e organizzativo, costa soltanto somme enormi e partecipa giulivo a iniziati8ve inutili, senza ritorno se non per i politici che le sostengono (con denaro pubblico) . Anzi, da decenni il ponte di Salle è persino insicuro ed è diventato il “ponte dei suicidi”. Nei prossimi giorni la Provincia di Pescara avvierà una serie di interventi per sostituire le barriere di protezione sul ponte di Salle. Ad annunciarlo sono il presidente della Provincia, Guerino Testa e gli assessori provinciali Angelo D’Ottavio (Sviluppo territoriale) e Roberto Ruggieri (Lavori pubblici).
“In uno dei primi sopralluoghi effettuati a Salle, dopo il mio insediamento in Provincia – spiega Testa – mi sono impegnato con i cittadini e col Comune per alzare le barriere di protezione attualmente non idonee. E adesso avviamo gli interventi necessari per mettere in sicurezza il ponte con un finanziamento pari a 100mila euro”. I lavori verranno eseguiti entro la fine del mese di maggio. Nei prossimi giorni la Provincia effettuerà anche interventi di manutenzione straordinaria, attesi da anni, nella zona di Salle.
(Nella foto flickr il fiume Orta, in un orrido e stupendo precipizio di 90 mertri, sotto il ponte di Salle: uno dei paesaggi più belli d’Abruzzo, ignorato da tutti o quasi grazie ad un’organizzazione turistica regionale inutile quando non dannosa, sicuramente troppo costosa)
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