“Draquila”, Bondi non va a Cannes
Roma – Il ministro della cultura Sandro Bondi ha comunicato che non parteciperà al Festival di Cannes per protesta contro il film Draquila della Guzzanti. Il film, girato interamente nella città dell’Aquila ha come oggetto la tragedia del terremoto e come soggetti gli aquilani ed i politici che hanno cavalcato la scena della tragedia.
Il ministro della Cultura Sandro Bondi, “ha declinato l’invito esprimendo rincrescimento e sconcerto per la partecipazione di una pellicola di propaganda, ‘Draquila’, che offende la verita’ e l’intero popolo italiano”. Lo rende noto un comunicato dell’ufficio stampa del ministro della Cultura
(Ndr) – A prescindere dalle valutazioni e dalle motivazioni delle parti, si rimane sempre di più senza parole e scoraggiati per il fatto che nonostante i vari proclami di unire le forze per risolvere i problemi di un territorio e dei suoi cittadini, la città dell’Aquila è ancora preda di personaggi di vario genere. Tutti, incuranti della tragedia e delle ferite ancora aperte, approfittano del palcoscenico mediatico, per proporre posizioni di parte e soggettive senza che ci sia la capacità dei cittadini della città e dei “rappresentanti” della stessa di dire basta a questo susseguirsi di miserie umane. Premi, convegni, canzoni, artisti, attori, politici, scrittori, giornalisti, comitati, mostre, cortei, associazioni, benefattori, volontari, e chi più ne ha più ne metta, hanno utilizzato ed utilizzano L’Aquila come vetrina senza però avere la dignità di porre all’attenzione di tutto e di tutti i veri problemi da affrontare: giustizia per i martiri del terremoto, commissariamento del Comune dell’Aquila, piano di sviluppo della città , criteri ed ordinanze per la ricostruzione del centro storico, piano di rientro degli sfollati sulla costa, gestione dei mutui per le case distrutte e non produttive di reddito, benefici fiscali per il territorio della città , attrazione di nuovi investimenti. Forse è giunto il momento per la città intesa come comunità di dimostrare di avere ancora un’anima ed il coraggio di mettersi in gioco senza paura di ritorsioni e minacce da parte di chi crede di poter gestire la cosa pubblica come se fosse una propretà privata (ppv) (Nella foto Sabina Guzzanti a L’Aquila il 6 maggio)
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