Siti milionari e vuoti per la Regione, silenzi e compiacenze dei politici moralizzatori e critici
Il quotidiano on line Primadanoi.it torna alla carica su un argomento che scotta e che la Regione Abruzzo non ama, insieme con tutti coloro che la sviolinano e le fanno da spalla. Ecco cosa scrive oggi il giornale teatino: “La Regione lancia l’“operazione trasparenza” sui siti da 100mln vuoti
LA BEFFA TECNOLOGICA. ABRUZZO. L’avevano promesso ed ora eccolo qui il nuovo sito della Regione per fare luce sui 100 mln spesi per la rivoluzione informatica finanziata da Stato ed Europa. Una trasparenza quasi indotta che tralascia però dati importanti, richiesti più volte.
Almeno quattro i siti istituzionali (costati mediamente 1,5 mln di euro) completamente inutilizzati perché privi di informazioni, dunque inutili.
Un fiume di soldi che si è riversato in Abruzzo, senza tanti controlli dei distratti politici e amministratori di destra e di sinistra.
Importi incredibili per fare cose difficilmente comprensibili.
I burocrati però si difendono asserendo che quei progetti sono andati a buon fine perché prevedevano la creazione delle “infrastrutture” e le infrastrutture ci sono (i siti) ma se non servono a nulla questo è un problema che non interessa”.
Il servizio, molto accurato e documentato, va avanti con dettagli e altri particolari.
Adesso, come in passato, imbarazzi e silenzi dall’istituzione, ma, quel che più stupisce, anche dai politici di opposizione solitamente loquaci e prodighi di dichiarazioni, commenti e interventi.
Vi sono argomenti, come questo, ma anche come altri, sui quali la Regione perde la parola, l’udito, la capacità di sdegnarsi e di graffiare che caratterizza certi suoi esponenti. Ma non su tutto. Pensate un po’ alla prodigalità di risorse per la pubblicità su testate amiche, specie in occasione di BIT e Vinitaly, e pensate al bando di concorso per l’assegnazione delle agenzie di stampa, in cui si è trovato il modo di escludere testate sconode: la nostra, per esempio! Guarda caso, anche su questo silenzio da parte di tutti. I censori, i politici che tuonano, i moralizzatori? Tacciono. Ma non sperino di far tacere anche noi.
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