Ricostruzione:se Chiodi, Cialente e Srour…
L’Aquila – Ricostruzione? Per L’Aquila, è una cosa che non c’è, ma di cui si parla e si sparla ogni giorno. Per forza, in un cratere sismico spicinato e spollinato dal sisma dell’aprile 2009, di cosa vorreste che si dibattesse? Di attici e superattici per ministri milionari con vista Colosseo? Il problema è che si parla e non si produce nulla: mancano soldi, idee, progetti, accordi, le cosiddette linee guida che forse albergano solo tra le labbra di chi le evoca ogni tanto. Per ora, macerie e una città sparita dal contesto dell’esistenza. Socialmente brutalizzata, non meno che sismicamente.
In questo scenario, con l’aiuto di amici addentrati nelle segrete cose politiche, tentiamo di accendere una fiammella, di capire cosa c’è dietro. Da noi, c’è sempre qualcosa dietro, perché la politica è – innanzi tutto – terreno di manovre e campo di attuazione delle trame di sostegno al potere. Il proprio, ovviamente.
La ricostruzione ha un commissario e un vice commissario, i soldi sono a Roma e nelle tasche di chi gioca al gratta e vinci e fornisce milioni su milioni per i monumenti. Il PD ha incaricato Stefania Pezzopane di sovrintendere alle iniziative per la ricostruzione: ma quelle dell’opposizione. Quindi proposte, idee, proteste, battaglie, sollecitazioni. Un ruolo che la Pezzopane svolgerà egregiamente. Ma nella stanza dei bottoni ci sono altri. Così ha voluto un elettorato davvero incomprensibile, o troppo… E tutto lascia intendere che, in materia di ricostruzione, presto arriveranno – da Roma – restrizioni e tagli, anche pesanti: i 5 miliardi che stiamo sborsando per la Grecia avranno il loro peso.
Gianni Chiodi è presidente della Regione, commissario per la sanità e commissario per la ricostruzione. Tre compiti pesanti. Se ne presenta un quarto: Berlusconi stima Chiodi, e intenderebbe affidargli la presidenza della commissione Stato-Regioni. Impossibile farsi in quattro.
I bene informati già sussurranno che Chiodi lascerà la guida della ricostruzione, e forse anche quella della sanità, per dedicarsi a ben altro con grandi ritorni e soddisfazioni, e meno ambasce. Chi lo sostituirà? Non il vice commissario, il travagliato sindaco Cialente, da tempo in paludi di problemi e politicamente assediato da amici e avversari. Se amici ha ancora… Forse, quindi, Bertolaso in prima persona o – per logica – il prefetto Franco Gabrielli, come vicecapo della Protezione civile. Un ruolo ritagliato per lui: efficiente, rigoroso, esemplare servitore dello Stato senza storie di escort e di appalti. In prospettiva, potrebbe farsi largo ad una figura professionale di rilievo, come quella di Mimmo Srour, da poco titolare della delega provinciale proprio alla ricostruzione. Srour è bravo, ha preso voti, è politicamente risorto, ma soprattutto è un ingegnere e la ricostruzione riguarda un cratere sismico, non solo L’Aquila. Una fetta del territorio provinciale.
Se sono attendibili queste previsioni e deduzioni, e c’è parecchio di plausibile, la giunta provinciale cambierà presto assetto, e forse il presidente Del Corvo potrà assegnare deleghe “pesanti” che ha tenuto per sé: urbanistica e lavori pubblici, ad esempio. La giunta, infatti, è “leggera” e sembra volatile, destinata a cambiare pelle come un rettile a maggio. Chi vivrà vedrà.
(Nelle foto da sinistra: Cialente, Srour, Chiodi)
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