Caos nell’autonoma sistemazione, case E o in zona rossa: dalla padella nella brace


L’Aquila – Il dr. ing. Antonio Iorio, come ha fatto utilmente altre volte, invia una lettera aperta alle autorità preposte all’assistenza della popolazione e alla ricostruzione. Riguarda in particolare l’autonoma sistemazione dei proprietari di edifici E o in zona rossa. Il commento è: dalla padella nella brace, pacta sunt servanda (le promesse bisogna mantenerle, chiariamo per quegli ammiistratori e politici non abituali frequentatori delle buone letture… Tanti, supponiamo. Ecco il contributo dell’ing. Iorio: “L’Ordinanza OPCM n. 3870 del 21 aprile 2010 sembra modificare i criteri di base per la assistenza alla popolazione, in nome della ottimizzazione delle ridotte disponibilità finanziarie, e precisamente quelli con i quali è stato assegnato il contributo per automa sistemazione alle persone che hanno dovuto abbandonare la propria abitazione, gravemente danneggiata (classe E o in zona rossa).
A tal riguardo appare necessario richiamare l’attenzione sullo sviluppo della assistenza alla popolazione, messa in atto dal Governo tramite la Protezione Civile, per garantire una soluzione abitativa provvisoria.

L’evento sismico del 6 aprile 2009 ha colpito la città di L’Aquila e 52 Comuni (cratere sismico).

Il Governo, con la piena solidarietà di tutti gli italiani, ha emanato provvedimenti immediati per superare la prima fase dell’emergenza abitativa.

Nel mese di agosto 2009 la Protezione civile ha eseguito il censimento della popolazione residente in edifici gravemente danneggiati (classe E) o in abitazioni ubicate in zona rossa (perimetro dei centri storici in gran parte distrutti) al fine di quantificare la tipologia di sistemazione abitativa provvisoria per il tempo necessario alla riparazione o ricostruzione degli edifici.

Le direttive del censimento prevedono tre possibilità:
- alloggio in abitazioni prefabbricate (PROGETTO CASE);
- alloggio in abitazioni in affitto reperiti dalla Protezione civile nel territorio regionale;
- autonoma sistemazione nel territorio nazionale.

Presupposto comune per le tre soluzioni è che gli interessati non devono possedere immobili di proprietà abitabili nei comuni ricadenti nel perimetro del territorio di mobilità urbana della città di L’Aquila (con elenco dei Comuni).

Alla data del censimento non era ancora nota la dislocazione delle CASE sul territorio e neanche la tipologia e dislocazione delle case in affitto.

A quella data la popolazione ha fatto scelte definitive, in prospettiva precaria di lungo periodo, da tre a cinque anni, tempo necessario per la riparazione o ricostruzione.
La scelta è stata drammatica dovendo cambiando lo scenario di vita familiare e di lavoro per lunghi anni.

La popolazione censita nel Comune di L’Aquila è risultata di 32.433 abitanti. (Report DPC 3 novembre 2009). ai quali vanno aggiunti gli abitanti degli altri Comuni del cratere (edifici classe E):
- 22.598 abit.. richiesta progetto CASE (esuberante di circa 7.600 rispetto alla disponibilità prevista di 15.000 abitanti);
- 1105 abit.., richiesta affitti;
- 8532 abit., richiesta autonoma sistemazione.

La Protezione Civile ha realizzato con grande impegno gli alloggi provvisori ed oggi la disponibilità è così distribuita per un totale di 32.500 abitanti nel Comune di L’Aquila.
- 15.000 abitanti, alloggi provvisori in 4.500 unità abitative negli edifici PROGETTO CASE;
- 3110 abitanti, alloggi provvisori in 1.273 moduli MAP;
- 2.250 abitanti nelle case FONDO IMMOBILIARE e/o affitto vincolato a carico dello Stato;
- 12.135 abitanti in autonoma sistemazione.
Alla predetta popolazione si aggiungono circa 5.200 abitanti alloggiati nei 2.200 MAP al di fuori del comune di L’Aquila.

La spesa di investimento sostenuta dalla Protezione civile risulta (dati Protezione Civile):

N° INVESTIMENTO ABITANTI Invest. Tot/ab
PROGETTO CASE 4.500 € 792.000.000,00 15000 € 52.800,00
MAP 3.313 € 236.000.000,00 8500 € 27.765,00
CASE IN AFFITTO FONDO IMMOBILIARE 500 € 100.000.000,00 2250 € 44.444,00
AUTONOMA SISTEMAZIONE = 9000 =
TOTALE € 1.128.000.000,00 34750 =

L’incidenza annuale equivalente per abitante e per le diverse soluzioni abitative provvisorie risulta la seguente (elaborazione sui dati della Protezione Civile):
Incidenza annuale/abitante
PROGETTO CASE € 3.168,00
MAP € 1.685,00
CASE IN AFFITTO FONDO IMMOBILIARE € 3.733,00
AUTONOMA SISTEMAZIONE € 2.400,00

Da quanto innanzi esposto si evidenzia che la popolazione assistita con contributo di autonoma sistemazione non ha benefici annuali molto diversi da quelli delle altre soluzioni alloggiative provvisorie ma ha consentito di non impegnare una grande quantità di risorse finanziarie che lo Stato ha dovuto spendere nell’immediato per le altre soluzioni.
Le persone in autonoma sistemazione affrontano ovviamente da sole tutti gli altri oneri per l’uso degli immobili, i disagi del pendolarismo ed i relativi oneri.

[Nella attuale fase transitoria, in attesa del totale ripristino delle case classe A, B e C, risultano in autonoma sistemazione 25.437 abitanti, residenti nel comune di L’Aquila (report C.D.R. 27 aprile 2010 ), con un esubero rispetto ai dati del censimento (classe E) di circa 12.937 abitanti. Sono inoltre assistite in strutture ricettive circa 3.949 persone (costo pro capite/anno di € (50*365) = 18.250,00 euro). Tale situazione si dovrebbe esaurire nel termine di cinque-sei mesi.].

Quanto alla ottimizzazione delle ridotte disponibilità finanziarie, si richiama l’attenzione sulla possibilità di contenere le spese di investimento per tutti i settori delle opere pubbliche, anche per la ricostruzione di edifici pubblici, monumentali e di culto, che possono attendere qualche tempo e dopo che sia stata assicurata l’assistenza alla popolazione e la riparazione o ricostruzione delle abitazioni.

PER TUTTO QUANTO SOPRA RASSEGNATO,
SI RITIENE CHE,
• il contributo di autonoma sistemazione, per residenti in abitazioni classe E o zona rossa, debba rimanere assegnato con i criteri stabiliti dal censimento dell’agosto 2009;
• detto censimento ha costituito il momento definitivo delle scelte possibili (libera scelta offerta dallo Stato) per la sistemazione provvisoria per un lungo periodo di tempo, necessario per la riparazione o ricostruzione di immobili gravemente danneggiati;
• la modifica di tale patto costituisce un gravissimo atto in danno di tutta la popolazione che ha riorganizzato la propria vita di famiglia e di lavoro, in funzione delle scelte irreversibili (come più volte sottolineato dalle autorità) espresse al momento del censimento;
• il patto di cui si parla e’ identico per tutte le soluzioni previste dal censimento ed e’ evidente che non può essere modificato solo per una categoria di persone, per il solo fatto che hanno fatto una scelta diversa dalle altre;
• si comincia dall’autonoma sistemazione e forse, più avanti, si modificheranno anche i patti per le altre soluzioni;
• risulta veramente meschino mettere a confronto le persone con diverse scelte ma tutte in condizioni disagiate;
• la presunta ottimizzazione economica dell’assistenza alla popolazione non trova ragione nel contributo di autonoma sistemazione in sé (per classe E), ma nel maggior numero di assistiti per altri tipi di abitazioni (classe A, B e C) ad esaurimento in qualche mese e non in alcuni anni come per le abitazioni classe E;
• sia possibile contenere le spese di investimento del 20-30% (si parla di miliardi euro) per tutti i settori delle opere pubbliche, anche per la riparazione o ricostruzione di edifici pubblici, monumentali e di culto, che possono attendere qualche tempo e dopo che sia stata assicurata l’assistenza alla popolazione e la riparazione o ricostruzione delle abitazioni”.


02 Maggio 2010

Categoria : Dai Lettori
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