1 maggio, festa… ai lavoratori
L’Aquila – La festa l’hanno fatta la crisi, il terremoto, la politica, i ritardi burocratici, l’indecisione e l’inettitudine di tanti: la festa non dei lavoratori, ma… ai lavoratori abruzzesi. Celebrata oggi in piazza Duomo a L’Aquila, nel tendone che ospita tutte le manifestazioni, presenti i sindacati regionali. I temi, ovviamente, sono stati l’occupazione, la ricostruzione, il precariato. Tutto è più grave che nel resto dell’Abruzzo qui dove il terremoto ha devastato e distrutto, dove i cassintegrati sono 18.000, i disoccupati per forza molte migliaia, le attività commerciali chiuse a centinaia, le speranze spesso essiccate da tutto ciò che a 13 mesi dal sisma ancora non va. I sindacalisti Focillo (UIL), Trasatti (CGIL), Pesenti (CISL) la confindustria, Ambiente Italia: tutti hanno detto la loro, lanciando appelli e suggerimenti. Persino ricostruire sarà inutile, è stato detto, se non ci sarà il ritorno del lavoro. E, per ora, il lavoro non solo non torna, ma continua ad andarsene, come nella città di Sulmona, dove chiudono industrie e aziende una dopo l’altra e centinaia di lavoratori in cassa integrazione si avvicinano alla mobilità : la fine, in pratica. Soffre anche il commercio, diminuiscono negozi e persino punti vendita di ambulanti.
Il 1 maggio per la provincia di Pescara è stato celebrato al teatro di Città S.Angelo, dove i sindacati, e in particolare la UIL, hanno ribadito la richiesta di un tavolo di confronto con la Regione e con tutte le istituzioni, sulla base di una piattaforma sindacale che indica criticità e suggerisce interventi, sblocco di fondi e risorse, piani e programmi. Non si risolve tutto con la cassa integrazione, dice la UIL: occorrono idee, risorse, piani, interventi.
A Teramo celebrazione diversa, ieri sera, in attesa del 1 maggio, con musica e divertimenti. Manifestazioni anche in altre città dell’Abruzzo. Una regione che ormai si lecca le ferite, stordita dalla scoperta di non essere più la testa di ponte del Mezzogiorno, ma un territorio afflitto da crisi e disgregazioni laceranti. (Tra le immagini un celebre dipinto di Pellizza da Volpedo, bandiere dei sindacati e un amaro slogan da istriano.flicker.com)
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