Summit del PdL, per Chiodi tutto ok


Rigopiano – Il summit del PdL, in tutte le sue componenti (ma oggi forse ci si prepara a usare la definizione di correnti) sulle pendici del Gran Sasso pescarese, a Rigopiano. Due o tre giorni di tempo splendido, una primavera rigogliosa e assolata, ancora fresca e rigenerante. Tutto fa brodo, per dei politici sicuramente stanchi, logorati da 15 mesi di governo regionale travagliato da eventi drammatici (il terremoto) e da problemi di difficile approccio, come la sanità, oppure la crisi che bombarda tutti con i suoi dati quasi luttuosi.
Stampa off limits, nessun invito se non ai più fidati, comunicati zero, solo voci e dichiarazioni che trapelano dalla riunione ripresa da poche telecamere. Come sempre, il PdL non è un mostro nella comunicazione: ma forse semplicemente della stampa se ne infischia. Tanto, ritiene di avere la sua “fidata” e quella gli basta e avanza. Come, del resto, delle bordate del PD che chiede le dimissioni dell’assessore alla sanità Venturoni: secondo D’Alessandro, per la sanità comanda Roma, e decide tutto il governo, anche per bocca di quel Ministro Fazio che ha parlato crudamente: per gli abruzzesi, che sono quattro o cinque gatti (1,2 milioni di abitanti appena) nove ospedali basteranno, invece dei 22 che ci sono e costano una tombola. Hai voglia il povero Venturoni a cercare parole acconce come ristrutturazione, riqualificazione, pillole per addolcire lo spettro delle forbici ospedaliere imcombenti. L’ultimo caso, l’ospedale di Casoli: “No, non chiuderà – assicura il manager ASL – sarà anzi migliore”. Ma se gli ospedali debbono diventare 9 e sono 22, come chiameremo il fenomeno? Demoltiplicazione? Altro che i pani e i pesci… Qui si sforbicia.
Bene, di fronte ad un mazzo di problemoni, ecco il presidente Chiodi che al cronista della Rai (tra i pochi fortunati ammessi) esterna: “Qui si bada troppo alla quantità, e poco alla qualità: noi vogliamo arrivare ad una sanità modello, le notizie non rendono giustizia ai fatti”. E sull’assetto politico: “La maggioranza è forte, non se n’era mai vista una così solida. E’ eccellente, coesa”. E per la politica come vanno le cose? “Qui non si trattano problemi politici, ma di governo”. Come dire: di incorporare l’UDC almeno per ora non si discute. O almeno a Rigopiano. Del resto il cronista non può raccontarvi nulla. Pare che ci siano stati scontri e “scazzi” anche vivaci, per esempio sul dispendio orrorifico di risorse per fiere, mostre, passerelle, tv private e giornali amici, sotto forma di pubblicità “amichevole” da trasformare in servizi e interviste per politici. Sugli stipendi d’oro che rimangono d’oro e tendono a diventare d’oro anche per sodali e portaborse privilegiati. Tutte cosine che alla gente dispiacciono, ma ai politici portano benefici e – alla lunga – scanni dai quali elargire benemerenze ai fedelissimi. Insomma, mai nulla di nuovo sotto il Sole: l’Italia affonda, ma non cambia. Figuriamoci l’Abruzzo… (Nella foto, un hotel di Rigopiano)


30 Aprile 2010

Categoria : Politica
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