“Automatismi residui”


Pescara- Nuova iniziativa artistica a Pescara. Mentre la Mostra “Automatismi residui” degli artisti Jorg Grunert ed Elie Abou Samra prosegue con ingresso libero, nelle sale dell’Ex Aurum, ieri, 29 aprile, alla presenza del Primo Segretario degli Affari Culturali dell’Ambasciata del Libano in Italia – Rihab Abou Zein –, dell’Assessore alla Cultura del Comune di Pescara – Elena Seller -, e del Sindaco di Spoltore – Franco Ranghelli – è stato presentato l’atteso catalogo dell’esposizione a cura di Rolando Alfonso, critico d’arte e filosofo. Il Ministero della Cultura Libanese ha sancito, tramite l’evento, il riconoscimento alle importanti attività svolte in Libano dall’Associazione Deposito dei Segni – rappresentante della Regione Abruzzo –.
Tramite il progetto internazionale “La Linea di Pace”, che ha visto impegnati, fin dal 2004, Cam Lecce e Jorg Grunert – artisti e fondatori dell’associazione – importanti lavori di cooperazione umanitaria e scambi culturali sono stati portati avanti, ricordiamo: l’ opera di formazione di operatori socioculturali impegnati in contesti di guerra e la divulgazione della cultura libanese e palestinese nelle scuole superiori della nostra Regione.
A sostegno della volontà di tenere vivi gli scambi tra le due nazioni, riportiamo il commento dell’assessore Seller che ha ringraziato l’associazione « per il lavoro intrapreso con spirito missionario », quello dell’ambasciatrice Rihab Abou Zein che ha espresso gratitudine « per le opere che sostengono la cooperazione umanitaria, con la speranza che l’arte diventi un collante per le nuove generazioni », quelle del Sindaco Ranghelli che, riferendosi agli esponenti dell’associazione, ha sottolineato « l’importanza di quanto le persone tengano più a degli ideali che alla propria vita ».
Le note di presentazione del catalogo restituiscono gli interventi del Dott. Mauro Di Dalmazio, Assessore Regionale allo Sviluppo del Turismo e Politiche Culturali, che scrive: « Memorie Mediterranee: Automatismi Residui è una mostra che non è solo un’esposizione delle opere più belle ed importanti degli artisti Jorg Christoph Grunert ed Elie Abou Samra ma rappresenta una manifestazione reale di scambio dell’arte tra le due nazioni (….). La mostra ci mette a disposizione la conoscenza di un mondo, quello mediterraneo, che è come un immenso teatro: a volte prolifico, a volte fosco, a volte drammatico (….) ed è un esempio concreto di come due paesi, seppur lontani geograficamente, mantengono vivo lo scambio non solo politico ma anche artistico e culturale con un miglioramento qualitativo da entrambe le parti »; della Dott.ssa Rima Raad, Direttrice del Dipartimento Esposizioni del Ministero della Cultura Libanese, che aggiunge: « Il Ministero della Cultura Libanese darà sempre il proprio sostegno agli sforzi volti alla promozione del nobile lavoro artistico, (…) da far conoscere al pubblico italiano e libanese, in considerazione dei sentimenti e della visione sulla vita che accomuna i nostri due paesi »; di Rolando Alfonso, curatore della mostra, che spiega: « Le ultime opere di Jorg Grunert ed Elie Abou Samra, pur presentandosi con rese formali molto lontane tra loro – scultore/installatore il primo, pittore l’altro – possono iniziarci a riflettere su un paradigma operativo che le accomuna: l’automatismo. (…) Questo fondamento comune non decostruisce le due differenti storie personali che andiamo ad osservare, relegandole nei ristretti ambiti geoculturali – l’indomito raziocino purificatore/semplificatore del pensiero continentale in Jörg Grünert da un lato, la rincorsa metafisico/religiosa alla determinazione simbolica in Elie Abou Samra dall’altro – anzi, con maggiore attenzione, possiamo dire che li costringe ad una verifica, continua e reciproca, di una comunicazione condivisa sul piano del “soccorso”. Difatti, entrambi si aiutano sulla soglia di una deriva resa impersonale e cruda dalla forza distruttiva della storia umana contemporanea. Storia che con la sua fattualità ineluttabilmente oggettiva si è determinata nel limes di un medioriente, il Libano, ormai privo della sua tradizionale funzione di cerniera culturale tra oriente ed occidente ».
La Mostra “Automatismi residui” – patrocinata dal Ministero della Cultura Libanese, dalla Regione Abruzzo, dal Comune e della Provincia di Pescara, dal Comune di Spoltore, da Aiccre Abruzzo (Associazione Italiana per il Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa), dalla Facoltà di Lingue e Letterature Straniere e dalla Facoltà di Scienze Sociali dell’ Università “G.D’Annunzio” Chieti/Pescara e della Facoltà di Scienze Politiche Università degli Studi di Teramo – rappresenta l’aspetto più prettamente artistico degli scambi, ponendo in primo piano le produzioni dei due artisti che, attraverso il proprio lavoro, hanno contribuito a favorire la prevenzione del disagio sociale e culturale dei quartieri più svantaggiati ed emarginati del territorio libanese: Jorg Grünert e Elie Abou Samra, tedesco l’uno (ma italiano di adozione) e libanese l’altro, entrambi “formatisi” esteticamente in Italia.


30 Aprile 2010

Categoria : Cultura
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