Mia Casa, subito consiglio regionale


L’Aquila-(da comitato Mia Casa) “L’Associazione Mia Casa con una lettera al Presidente del Consiglio regionale Pagano e alla Conferenza dei Capi-Gruppo chiede la convocazione del Consiglio regionale sulla Edilizia Residenziale Pubblica richiamandosi, tra l’altro, al Documento di programmazione economico-finanziario Regionale 2010-2012 nel quale si afferma che la necessità di intervenire sul patrimonio edilizio danneggiato e su quello esistente per la messa in sicurezza si incrocia con il processo di riforma del settore e di riordino delle Aziende operanti nel settore (ARET e ATER), attualmente commissariate per compiere ordinaria amministrazione.
Il Mia Casa d’Abruzzo denuncia il tentativo “subdolo” di fare passare in Consiglio regionale una dissennata “privatizzazione” proprio della Edilizia Residenziale Pubblica. Tale “tentativo” è già in atto all’interno sia del “Piano Casa” e sia nel corpo della “nuova” Legge urbanistica in via di approvazione l’addove all’art. 24 stabilisce che la Regione predispone il proprio “Piano di Settore per l’Edilizia Sociale Pubblica”.
In particolare, il suddetto “Piano di Settore”, in riferimento all’utilizzazione delle risorse e tenuto conto della consistenza del patrimonio edilizio esistente, disciplina le sue possibilità di integrazione attraverso l’azione coordinata e sinergica dei diversi soggetti sociali ed economici presenti nel territorio regionale e, stravolgendo alla radice lo stesso concetto di Edilizia Residenziale Pubblica e “cancellando” le finalità sociali e Costituzionali alla base della storica istituzione degli IACP, dell’INA-Casa e della GESCAL, tra gli strumenti attuativi della programmazione medesima aggiunge artatamente i programmi urbani complessi, aventi valore di programma integrato di intervento, di recupero urbano, di riqualificazione urbana, di contratti di quartiere, ovvero di programmi di recupero urbano e sviluppo territoriale sostenibile.
Il patrimonio di Edilizia Residenziale Pubblica della Regione Abruzzo è ingente e, insieme alle rispettive aree verdi, pertinenziali ed edificabili di proprietà delle 5 ATER e dei Comuni, è appetibile ai fortissimi e inquinati interessi speculativi, urbanistici e della grande distribuzione commerciale che sono “cresciuti e arrivati senza ostacoli” nei nostri territori.
Sono infatti 20.348 gli alloggi “popolari” ed ex-GESCAL gestiti dalle ATER: 6.874 in Provincia di L’Aquila, 5.146 in Provincia di Chieti, 5.556 in Provincia di Pescara e 2.772 in Provincia di Teramo, mentre i Comuni capoluogo sono proprietari di 4.259 alloggi tra “Case Parcheggio” ed edilizia residenziale sperimentale.
Il 60% di questo patrimonio abitativo con “funzione sociale”, realizzato in zone ad altissimo rischio sismico e con rilevanti coperture e strutture in amianto, ha subito, direttamente e indirettamente, tutti gli effetti devastanti del terremoto del 6 aprile, mentre il Consiglio regionale, sino ad oggi, è stato “beatamente” a guardare e, quale Istituzione Legislativa sovrana e autonoma dallo Stato centrale e dalla Protezione Civile, non ha assunto alcuna iniziativa di sua competenza e responsabilità, e per ciò è tenuta, prima che sia troppo tardi, a sanare il vulnus, a provvedereo e a rendere conto ai Cittadini interessati, in seduta pubblica.”


28 Aprile 2010

Categoria : Cronaca
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