Susi, padre scuola Gdf: all’inaugurazione non fu neppure invitato – Bobo Craxi: “L’ho ricordato”

Sulmona – (G.Col.) – La politica difficilmente dà esempio di correttezza e di rispetto democratico, salvo resipiscenze inutili specie se tardive. A cinque anni dalla morte prematura e improvvisa, è stato ricordato Domenico Susi, esponente storico del socialismo abruzzese, di tempi in cui il PSI aveva abbondanti consensi e percentuali superiori al 20% in provincia dell’Aquila. Merito sicuramente, visto che non è mai più accaduto, di Domenico Susi, ex consigliere e assessore della Regione di cui fu tra i fondatori, deputato nel 1979, sottosegretario di Stato fino al 1982, politico illuminato, attivo in tutta la regione ma soprattutto a L’Aquila e Sulmona. Non solo politico, tuttavia: Susi fu riformista, operatore culturale particolarmente vicino all’idea siloniana, promotore di iniziative (rimaste come la Fondaziomne Silone), convinto assertore della politica nel senso migliore, pur senza disconoscere i limiti e le pecche del sistema. A Sulmona lo hanno ricordato gli amici, coloro che gli furono vicini, ma anche Bobo Craxi, l’on. Lolli, il presidente del consiglio regionale Pagàno e altri.
Nessuno, però, ha ricordato un episodio che offese molti e dispiacque profondamente a Susi. La scuola sottufficiali della finanza, dimostratasi essenziale proprio nell’aprile 2009 sul piano sociale e collettivo, oltre che struttura essenziale per l’economia, l’aveva voluta e fatta realizzare con tutta la sua forza di importante esponente socialista, proprio Domenico Susi, che, alcuni anni dopo l’inizio travagliato dei lavori, all’inaugurazione non venne neppure invitato come ospite d’onore. Una pagina pietosa di quella politica spregevole che proprio Susi aveva tentato di migliorare e nobilitare. (Nella foto Domenico Susi – a destra – con l’on. Giovanardi)