25 aprile, quei coraggiosi della Maiella


L’Aquila – Oggi 25 aprile, giorno dedicato alla liberazione, ricordiamo il momento storico più significativo, per l’Abruzzo, di quella vicenda che vide al centro degli eventi la Banda dei Patrioti della Maiella. Gli elementi principali sono tratti da testi storici di autori abruzzesi e da Wikipedia.
Dopo i primi successi e con la fiducia da parte degli Alleati, i due Troilo, Ettore e Domenico, fonderanno le loro bande in una formazione più ampia: la banda dei Patrioti della Maiella, che raccoglierà partigiani provenienti da diverse parti dell’Abruzzo. Ettore divenne il Comandante, Domenico il suo Vice.
Grazie ad alcune concessioni ottenute anche da parte del capo di stato maggiore Giovanni Messe, i patrioti iniziarono a disporre di un migliore armamento e di una divisa. Divisa sul cui bavero al posto delle stelle a cinque punte, riconducibili alla monarchia, c’erano due fasce tricolori.
Il gruppo, che disponeva di autonomia di organico, era coordinato dal comando Alleato. Vennero inquadrati, nel febbraio 1944, nella 209ª Divisione di Fanteria guidata da Giulio Preporrai. Ma l’autonomia venne mantenuta.
L’adesione alla Banda della Maiella era volontaria. Se ne poteva uscire liberamente, senza neanche spiegare la motivazione.
La Banda non aveva connotati politici. Nonostante il comandante, Ettore Troilo, fosse socialista; nessuno venne mai classificato in base alla connotazione politica.
Anche gli organigrammi erano anomali. Ai posti di comando vennero promossi, via via che il gruppo cresceva di dimensioni, quei maiellini che si erano distinti sul campo. Il gruppo infatti cresceva con il passare del tempo, e dalle 400 unità iniziali si arrivò, allo scioglimento del gruppo a guerra conclusa, a circa 1500 unità. Ma molti non poterono entrare a far parte della Maiella a causa dell’impossibilità di accettare ulteriori reclute.

LIBERAZIONE DELL’ABRUZZO – Il periodo costò sangue e distruzioni, come quella che riguardò Gessopalena. La primavera del 1944 si rianimò l’attività bellica degli Alleati, che sul fronte adriatico disponevano di armate britanniche, neozelandesi, indiane, pachistane e polacche.
La Brigata Maiella partecipò al fianco degli Alleati contribuendo alla riuscita dell’azione bellica, guidandoli nei sentieri montani e con operazioni di ricognizione. Numerosi centri liberati vennero affidati in gestione ai patrioti della Maiella.
L’8 giugno 1944 i figli della Maiella valicano Guado di Coccia e approdano a Campo di Giove. Il giorno seguente i Partigiani della Maiella, insieme con le Armate Britanniche, liberano Pacentro, Cansano, Roccacaramanico, Caramanico Terme, Sant’Eufemia, Popoli, Tocco da Casauria, Bussi sul Tirino e Pratola Peligna. I volontari della Maiella sono i primi ad entrare a Sulmona liberata.
Sempre il 9 giugno 1944, gli Alleati e le forze del CIL liberano Chieti, Guardiagrele e numerosi comuni del versante Adriatico grazie alla divisione Nembo del Battaglione S. Marco e da truppe indiane. Il 10 toccò a Pescara.
Al 15 giugno buona parte dell’Abruzzo era libero dall’oppressione nazifascista.
La bandiera decorata della Brigata Maiella è conservata nel Sacrario delle Bandiere presso il Vittoriano. Il 14 novembre 1963 per mano dell’allora Ministro della Difesa Giulio Andreotti e su conferimento del Presidente della Repubblica Antonio Segni la bandiera del Gruppo Patrioti della Maiella viene decorata con la Medaglia d’oro al Valore Militare.
(Nelle immagini lo stemma della Brigata Maiella e la lapide che ricorda la distruzione di Gessopalena)


25 Aprile 2010

Categoria : Storia & Cultura
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