Mare-monti, Strassil respinge accuse
Pescara – Ha respinto le accuse l’ingegnere Carlo Strassil, arrestato lunedi’ scorso nell’ambito dell’inchiesta sulla statale 81, la cosiddetta ‘Mare Monti’. L’inerrogatorio di garanzia davanti al gip del Tribunale di Pescara Luca De Ninis si è protratto dalla mattina al primo pomeriggio, per circa 3 ore. L’inchiesta, condotta dal pm Gennaro Varone, conta in totale 12 indagati tra cui gli imprenditori Carlo, Paolo e Alfonso Toto e l’ex presidente della Provincia di Pescara, Luciano D’Alfonso. Al contrario di quanto alcuni si aspettavano, dunque, l’indagato ha accettato di rispondere alle domande dei magistrati, dapprima il GIP De Ninis e il PM Varone insieme, poi soltanto De Ninis. L’inchiesta punta in sostanza a dimostrare che Strassil avrebbe manipolato pratiche e carta degli appalti, per consentire ai Toto guadagni rilevanti, e avrebbe anche liquidato a se stesso compensi molto elevati. Tra i reati ipotizzati, la corruzione.
Lunedì avranno inizio gli interrogatori per l’altra scottante inchiesta che riguarda Penne e Farindola, con cinque arresti, alcuni dei quali si persone importanti, e in tutto 31 indagati.
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