Abbateggio, candido presepe d’Abruzzo


L’Abruzzo, tra mare, monti e colline dai profili scolpiti nella brezza marina, racconta una storia di elegante bellezza testimoniata dagli incantevoli borghi che ricamano la superficie verdeggiante di questo territorio sorprendente.
Gioiello di questa regione è Abbateggio, candido e raccolto borgo che sorge improvviso sul fianco di uno sperone roccioso, con lo sguardo che abbraccia le cime del Gran Sasso e l’orizzonte fino a posarsi sul blu vellutato del mare Adriatico e che domina, altero, la sottostante valle del Fosso Fonte Vecchia.
La parte più antica del centro abitato si trova laddove un tempo si ergeva il Castello con case in pietra, minuscole e aggrappate le une alle altre e percorse da stretti vicoli che conducono da un quartiere all’altro del borgo. Quello che stupisce di questo piccolo paese è il silenzio tranquillo in cui è possibile ancora distinguere il canto lieve delle rondini e il fruscio del vento che accarezza i campi, mentre lo sguardo abbraccia ovunque paesaggi di inaspettata bellezza.

Un po’ di storia….
Abbateggio si trova sulle pendici settentrionali della Majella a 450 metri sul livello del mare e, sebbene la Valle Giumentina sia stata abitata sin dal paleolitico, l’attuale centro abitato risale agli anni successivi alla fondazione del monastero di San Clemente a Casauria avvenuta nell’anno 871 d. C. ad opera di Ludovico II.
Molti feudatari si sono succeduti nel corso dei secoli fino al 1583, quando la proprietà fu venduta a Margherita d’Asburgo moglie di Ottavio Farnese duca di Parma e Piacenza. Nel 1731 il casato dei Farnese si estingue e Abbateggio passa sotto il dominio del Regno di Napoli. Nel corso dei moti del 1799 il popolo di Abbateggio si unì a quelli dei paesi limitrofi per combattere contro i francesi della repubblica Partenopea e favorire la restaurazione dei Borbone, ma furono sconfitti dalle truppe francesi nei dintorni di Manoppello.
Nel periodo dell’unità d’Italia molti cittadini si unirono alla banda della Majella, di cui facevano parte i briganti Domenico Di Sciascio di Guardiagrele e Nicola Marino di Roccamorice.
Come comune indipendente, Abbateggio fu soppresso nel 1929 nell’ambito della riorganizzazione amministrativa voluta da Mussolini e fu poi ricostituito nel 1947.

Itinerario alla scoperta di Abbateggio
Il centro storico di Abbateggio ospita alcuni edifici religiosi di notevole interesse storico e architettonico, come la chiesa di San Lorenzo Martire, con pianta rettangolare e una sola navata con facciata classica e portale in stile quattrocentesco. Lo stile architettonico interno è di epoca barocca, con semicolonne rettangolari ornate da capitelli, rosoni e stucchi pregiati e la splendida statua lignea del Santo Patrono oltre che l’acquasantiera risalente al ’600.
Il Santuario della Madonna dell’Elcina sorge su una collina poco distante dal centro con vista spettacolare sul Gran Sasso, la Majella, il Morrone e il mare Adriatico. L’edificio è sostanzialmente di costruzione recente ma ha una tradizione antica che racconta la leggenda di due pastorelli muti di Abbateggio che, mentre pascolavano le pecore, videro una Signora su un albero di elce e ai piedi dell’arbusto un quadro che raffigurava la Madonna con il Bambino. La Signora disse ai pastorelli che desiderava che su quel colle fosse edificata una chiesa, ripetendo per tre volte la richiesta. I pastorelli corsero a casa raccontando alla madre il fatto. Sul luogo accorse molta gente, ma mentre i pastorelli vedevano la Madonna sull’albero, la folla vedeva solo il quadro. I fedeli presero l’immagine e la portarono nella chiesa parrocchiale di San Lorenzo Martire, ma la mattina seguente fu ritrovata nei pressi dell’albero. Riportata nella chiesa, fu di nuovo ritrovata presso l’albero. Al terzo avvenimento simile, vicino all’albero venne costruita la chiesa della Madonna dell’Elcina. La chiesa è stata ampliata tra il 1926 e il 1927 e dentro un’edicola si trova una statua della Madonna dell’Elcina in terracotta tinteggiata risalente all’inizio del XVI secolo. Sotto l’altare c’è un tronco di elce mentre a sinistra si trova un quadro della Vergine con Bambino: entrambi, secondo la tradizione, sono da attribuirsi alla leggenda dei pastorelli.
La Chiesa della Madonna del Carmine è piccola ed è stata costruita in pietra locale, ha una pianta a forma rettangolare, con una sola navata e la volta a botte. Non si conosce la data di costruzione e sul portale esterno c’è un’iscrizione “Sant’Antonio” che lascia pensare che la chiesa sia stata edificata in onore di Sant’Antonio e poi, con la diffusione in Abruzzo delle congreghe carmelitane, dedicata alla Madonna.
La Chiesetta dedicata a San Biagio, infine, si trova nella contrada San Martino di Abbateggio, è stata ristrutturata recentemente e custodisce un busto del santo autentico e molto antico.

Maria Orlandi


23 Aprile 2010

Categoria : Turismo
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