Miele a denominazione comunale De.Co.
Tornareccio – Il famoso miele di Tornareccio diventa De.Co., la denominazione comunale che certifica il legame di questo prodotto, la sua storia, il suo valore anche economico, con la comunità nel quale viene realizzato da oltre cento anni. La denominazione comunale non è un marchio come i vari doc, dop, igt e via dicendo, ma un atto “politico”, nel senso che Tornareccio, con questa decisione, ribadisce con atto formale il suo legame con il miele, e si impegna a promuoverlo, tutelarlo e valorizzarlo nel tempo.
La decisione è stata approvata dal consiglio comunale, nel corso della riunione di ieri sera. Nel dettaglio, il Comune ha deliberato l’istituzione di un albo comunale delle produzioni agro-alimentari e di un registro De.Co. (Denominazione Comunale). L’iscrizione di un prodotto in tale registro avviene in modo molto semplice: il produttore interessato fa richiesta presentando una documentazione che attesti le caratteristiche del prodotto, con particolare riferimento a quelle analitiche e di processo. Sulla ammissibilità della iscrizione nel registro De.Co. si pronuncia una Commissione nominata dal Sindaco. Nella Commissione sono di norma rappresentati gli esperti del settore agro-alimentare e gli operatori in forma singola o associata. La commissione approverà i regolamenti di produzione che saranno vincolanti ai fini dell’attribuzione della De.Co..
La dicitura denominazione comunale è un’iniziativa a livello nazionale del noto giornalista enogastronomico Paolo Massobrio, che l’anno scorso intervenne a Tornareccio Regina di Miele, la rassegna di settembre dedicata ai prodotti dell’apicoltura. Il sindaco di Tornareccio, Nicola Pallante, ha accolto il suggerimento con entusiasmo: “Nel nostro paese, da cento anni, si produce metà del miele abruzzese, grazie al lavoro di una trentina di aziende che danno occupazione ad oltre cinquanta persone. Questo riconoscimento è solo un atto formale che fissa, in un dato momento storico, ciò che identifica il nostro Comune. A memoria futura, oppure come occasione del presente per cogliere un’opportunità di marketing territoriale. Spiace constatare che la decisione sia stata presa con i soli voti della maggioranza, mentre l’opposizione si è astenuta: sarebbe stato ancora più bello che tutto il consiglio avesse fatto questo passo, come riconoscimento della nostra storia e come impegno per proiettare nel futuro questo grande patrimonio”.
(Ndr) – A tutti spiace, veramente, che l’Abruzzo si porti dietro simili piccinerie e meschinità e che, peraltro, solo oggi sia stato tributato il riconoscimento al miele. Purtroppo in questa terra abbiamo l’orologio indietro di almeno 100 anni.
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