Sbloccare il FAS e definire il Master Plan
Pescara – (di Roberto Campo, UIL Abruzzo) – Nonostante il Protocollo Regione-Parti Sociali su Fondi Strutturali e FAS 2007-2013, che dovrebbe assicurare almeno un’informazione puntuale e tempestiva, abbiamo appreso solo ieri, e non dalla Regione, che nella partita per lo sblocco del FAS regionale Abruzzo, la palla non è, come si credeva, nel campo del CIPE, ma è stata rinviata nel nostro, addirittura dal 4 febbraio, e tocca alla Regione rispedirla al Governo, ottemperando alle modifiche prescritte, per ottenere lo sblocco degli 854 milioni, che potrebbe essere ancora ritardato da un ulteriore rinvio della palla alla Regione, come preannuncia la stessa nota del Ministero dello Sviluppo Economico.
La natura delle osservazioni del Ministero, inoltre, circa l’insufficiente concentrarsi delle risorse sugli obiettivi strategici, analoghe ai rilievi mossi a suo tempo alla Regione dal Sindacato abruzzese, rimanda alla necessità di definire e portare a casa contestualmente anche il Master Plan, precisando le risorse effettivamente disponibili per il 2010 e il 2011. Il FAS ha sacrificato parte della spesa strategica a quella ordinaria, mentre il Master Plan contiene le partite più importanti per lo sviluppo regionale: il primo è bloccato, il secondo è rimasto ad oggi sulla carta. Dobbiamo modificare questa situazione, che ci penalizza anche nel confronto con altre regioni, che hanno avuto lo sblocco del FAS regionale e sono state inserite in programmi nazionali, come quello sulle infrastrutture strategiche, dai quali l’Abruzzo è escluso.
Secondo la Delibera CIPE del 2007, l’Abruzzo avrebbe dovuto avere circa 1.871 milioni tra FAS regionale e nazionale (PON/POIN). Se Master Plan e Accordo Infrastrutture non diventano operativi, l’Abruzzo rimane con solo gli 854 milioni del FAS regionale (oggi bloccato) e non recupera affatto la dotazione di 1 miliardo e 17 milioni di FAS nazionale cui la chiave di riparto regionale gli dava diritto prima della centralizzazione di quelle risorse operata da Tremonti.
Il Governo è intervenuto massicciamente nell’emergenza terremoto, gli va dato atto, ma ci tratta molto male per quanto riguarda lo sviluppo, lesinando le risorse nonché i vantaggi fiscali che potrebbero compensare la mancanza di attrattività dell’area del sisma. Chiediamo al Presidente Chiodi di non fare il solista come il suo predecessore, ma di condividere con le parti sociali la verità su come stanno le cose e l’azione comune per migliorare la situazione. (Nella foto Roberto Campo)
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