“Mare-monti, la politica fingeva distrazione…”
Pescara – Su un’altra vicenda finita nel peggiore dei modi, con arresti e indagati, si scoperchia la pentola e viene fuori che la politica non ha fatto il suo dovere. Rifondazione comunista contesta la classe politica pescarese, sia il centrodestra che il centrosinistra, che ha avuto la possibilita’ di intervenire per tempo nella vicenda della “strada mare-monti”, ma ha “chiuso gli occhi”. Si e’ assistito ad un “balletto trasversale”, e c’e’ stato un “ostruzionismo trasversale” alla costituzione di parte civile da parte dell’amministrazione provinciale, negli anni scorsi. Lo hanno ricordato questa mattina Marco Fars e Sandro Di Minco, in rappresentanza del Prc, dopo l’arresto di ieri del progettista della mare-monti, Carlo Strassil. “Quello che sta succeddendo oggi, ha detto Fars, noi lo andiamo dicendo da anni e da tempo abbiamo parlato del coinvolgimento dell’ex sindaco di Pescara, Luciano D’Alfonso in questa vicenda. Queste non sono inchieste che cadono dal nulla, spesso sono anticipate da chi ha cercato di amministrare correttamente la cosa pubblica”. Sandro Di Minco, ex consigliere provinciale del Prc, ha ricordato le battaglie portate avanti su questa vicenda, le perplessita’ avanzate sul progetto e i tentativi di far dirottare i fondi dalla zona della riserva su un altro tratto della mare-monti, ma quando si e’ trattato di votare “il Pdl non lo ha fatto, l’Italia dei valori ha chiesto di far continuare i lavori e il sindaco di Penne propose di spostare la riserva. Anche l’Anas – ha concluso – difese il progetto a spada tratta e l’anno scorso si e’ cercato di modificare il perimetro della riserva con una legge”.
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