Le interviste: Chiodi, proteste e zona franca
L’Aquila – (di M.N. – G.C.) – Breve chiacchierata, questa mattina, della cronista di InAbruzzo.com con il presidente della Regione Gianni Chiodi, durante il consiglio regionale, nel corso del quale si sono avute manifestazioni di protesta e presenze di delegazioni portatrici di varie istanze, tra cui quelle per le case popolari.
—Presidente, qui le proteste non mancano mai…
“Le proteste sono legittime, per carità , ma noi dobbiamo lavorare per l’interesse generale”.
—Cosa farete per il commercio, per gli orari e le chiusure festive?
“Spesso bisogna mantenersi in equilibrio tra le istanze delle varie organizzazioni. In questo momento, vedo che i consumatori chiedono alcune cose, e le organizzazioni commerciali altre. Dobbiamo dare ascolto a tutti”.
—Per l’Ater e le case popolari ci sono continue sollecitazioni.
“Certo, molte però sono solo strumentali. Noi stiamo lavorando alacremente ma occorre rendersi conto che sono in ballo 150 milioni di euro, e su somme così rilevanti non si decide dalla sera alla mattina. Occorre prudenza”.
—Per la rimozione dell’amianto?
“Si tratta di un problema di competenza amministrativa, devono organizzarsi e pensarci le autorità competenti”.
—Presidente, questa zona franca arriva o no?
“L’argomento è all’attenzione del CIPE, credo che non ci corrà ancora molto tempo, ma la procedura va rispettata. Quanto a chi polemizza sull’area destinataria del provvedimento, ricordo che anche l’ex consigliere Del Corvo, ora presidente della provincia dell’Aquila, votò a suo tempo perchè la zona franca riguardasse il territorio aquilano”. (Nella foto Gianni Chiodi)
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