Gruppo Hopit, arresti e 14 denunce: una tentata truffa anche alla Regione Abruzzo?


Roma – Sette arresti (di cui cinque ai domiciliari) e 14 denunce. E’ il bilancio dell’operazione “Capital Watering” con la quale il Nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di finanza ha smantellato il castello societario del Gruppo Hopit. Potrebbe essere coinvolta anche la Regione Abruzzo, nei confronti della quale vi sarebbero stati tentativi di truffa, ma è prematuro tirare conclusioni e occorre apprendere altri dettagli della vicenda. Per ora, i dispacci delle agenzie parlano di abusivismo bancario per oltre 200 milioni di euro, 9 milioni di euro di fatture false, 80 milioni di euro di fittizi aumenti di capitale sociale, bancarotta fraudolenta per Hopit Spa, Net.Tel. Spa, Editoriale Dieci Srl e Segem Spa, tentata truffa aggravata nei confronti della Regione Abruzzo per l’ottenimento illecito di fondi pubblici, falsita’, calunnia aggravata e resistenza a pubblico ufficiale per il patron del gruppo, suo figlio ed altri collaboratori e professionisti. Al Gruppo Hopit – spiegano le Fiamme gialle – sono riconducibili societa’ editrici e di telecomunicazioni facenti capo ad un noto imprenditore romano, Gian Gaetano Caso (tra gli arrestati, con il figlio Fabio): tra queste il giornale sportivo “Dieci”, nato nel 2007 e chiuso pochi mesi dopo, e la testata “Il Globo”.


20 Aprile 2010

Categoria : Cronaca
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