Nube, osservazione anche da L’Aquila: in 24 ore “occuperà” tutto il cielo italiano


L’Aquila – Arrivera’ in tutta la penisola tra martedi’ sera e mercoledi’ mattina la nuvola causata dall’eruzione del vulcano islandese. E’ la previsione del Cnr, secondo cui dopo mercoledi’ la situazione migliorera’ progressivamente. “”Uno strato – spiega la ricercatrice del Cnr Gelsomina Pappalardo – e’ stato osservato sopra Firenze tra i 1700 m e i 3400 m di altitudine. Le stazioni dell’Aquila e di Potenza hanno cominciato le misure: ci aspettiamo che l’evento continui in Italia, il picco ancora come previsto tra martedi’ sera e mercoledi’ mattina”. La nuvola, insomma, arriva nel nostro paese con la velocita’ prevista, mentre “stiamo ancora valutandola concentrazione di particelle, ma ci aspettiamo – aggiunge Pappalardo – che non succedera’ come in Gran Bretagna, con precipitazioni nel suolo di particolato: il nostro paese e’ stato interessatio tardivamente dal fenomeno, che ha colpito soprattutto Inghilterra e Francia, meno Italia e Germania”.
A L’Aquila le ceneri di un’eruzione vulcanica, quella del Sant’Elena negli USA, furono rilevate e studiate alcuni anni orsono tra i primi dal climatologo prof. Guido Visconti, docente all’Università del capoluogo abruzzese.
“Al momento le stazioni de L’Aquila e di Potenza hanno cominciato le misure ma non abbiamo ancora registrato dati nell’area centro-sud del Paese” ribadisce la ricercatrice a capo della piu’ sosfisticata rete europea di ricezione dati dotata di sistemi lidar, i Light Detection and Ranging, radar ottici basati sull’invio in atmosfera di radiazione laser, gli unici sistemi al mondo in grado di fornire la quota, base e top, di una nube vulcanica.. “Stiamo seguendo la nube -spiega Pappalardo- fin dalle prime ore dall’eruzione del vulcano islandese Eyjafjallajokull, e le stazioni italiane Earlinet de L’Aquila, Napoli, Potenza e Lecce, che sono in allerta, hanno appena cominciato le osservazioni sul nostro Paese che continueranno in base a quanto le condizioni meteo lo permetteranno”. “Dai primi dati modellistici -continua la ricercatrice- la nube e’ gia’ presente oggi nei cieli italiani ma il picco ci sara’ tra martedi’ e mercoledi’”. Grazie ai loro sofisticati dispositivi, i team di ricerca coordinati da Gelsomina Pappalardo sono anche in grado di capire come e’ fatta la nube, fornendo dati cruciali al World Meteorological Organization e alle istituzioni che coordinano il traffico aereo.
(Nella foto il prof. Guido Visconti)


19 Aprile 2010

Categoria : Scienze
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