Pezzopane-Lolli: ricostruzione e tasse
L’Aquila – (M.N.-G.C.) – Il PD si dà una mossa ed esordisce nel dopo-sconfitta elettorale con una “appizzutata” conferenza stampa, presenti Stefania Pezzopane, l’on.Giovanni Lolli e il segretario Iritale, con accanto i rappresentanti di liste e movimenti che hanno sostenuto la Pezzopane nelle elezioni provinciali. Che però sono state vinte da Del Corvo del PdL… Autocritica e riflessione di Lolli, con molta serenità : “Abbiamo puntato tutto sulla Pezzopane, sul terremoto, sulla zona del cratere. Il resto della Provincia si è forse sentito emarginato, escluso dai giochi? Può darsi. Il PD cambia politica e marcia e rivede le proprie sottovalutazioni”. Stefania Pezzopane, incaricata dalla segreteria nazionale (Bersani in persona) di coordinare le iniziative del partito per il dopo-sisma, guarda, concreta e decisa come sempre, all’immediato futuro. Che significa due cose: ricostruzione e tasse da rinviare. Al centrodestra sarà chiesta una presa di posizione forte e mirata per convincere il governo a prorogare la sospensione delle tasse ben oltre il termine attualmente fissato, la fine di giugno. Per riprendersi, per ripartire, L’Aquila e il territorio hanno bisogno non solo della zona franca, che è stata promessa ma non arriva, dice la Pezzopane, di un periodo per ripartire con risorse ed energie finanziarie adeguate, nè più, nè meno di quanto fu concesso ad altre zone terremotate. Inaccettabile l’ipotesi di un trattamento diverso per l’Abruzzo, colpito da una catastrofe della stessa entità , ma per L’Aquila città molto più grave.
Iniziative immediate sono in preparazione, annunciata la coordinatrice del PD: a metà maggio un convegno non tecnico, ma politico-organizzativo, con partiti ed esperti, tutto dedicato alla ricostruzione e al metodo per progettarla e attuarla. Tutti parlano di soldi (che da Roma dicono esserci), ma pochi cercano idee, linee guida, metodi, per ricostruire una città e il suo territorio che privi di identità non riprenderanno a vivere. Ricostruire, sì, ma cosa e come? Finora nessuno sa dirlo. Dal convegno di maggio dovranno venir fuori direttive limpide e avanzate.
Una recente scoperta a S.Maria Paganica (resti di elementi architettonici e strutturali del ’300 o del ’400) dimostrano che anche allora si ricostruì ma spesso usando i frammenti tra le macerie come pietre qualsiasi. Non bisogna ripetere errori forse commessi allora per fretta, approssimazione, esigenze impellenti. La ricostruzione dell’Aquila non è uno scherzo o un’esercitazione tecnica: ha bisogno di solidi progetti, prima ancora che di solide strutture. (Nelle foto Col: due immagini panoramiche della città , che sembra poco danneggiata. La realtà è ben drammaticamente differente avvicinandosi)
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