CGIL: nessuna scelta del Governo condivisa


Montesilvano – OPPOSIZIONE SOCIALE – “La Cgil non ha firmato l’accordo sul sistema contrattuale e non ha condiviso alcuna scelta compiuta dal Governo. Dobbiamo trarne le conseguenze e attrezzare l’organizzazione per sostenere e costruire una vera opposizione sociale al patto politico di Governo e Confindustria”. Lo ha detto il segretario nazionale della Fiom Cgil, Gianni Rinaldini, a Montesilvano nel corso della sua relazione al congresso nazionale del sindacato. “Un’opposizione sociale – ha proseguito – fondata sulla riappropriazione della piena autonomia negoziale e rivendicativa del sindacato, e non sulle compatiblita’ che altri definiscono.
RETRIBUZIONE BASSA – Concertazione, politica dei redditi, fanno parte del passato, rappresentano una fase conclusa e non riproponibile”. Per Rinaldini “in un paese con le retribuzioni piu’ basse tra i paesi industrializzati non e’ possibile accettare che il contratto nazionale, non dico oggi ma strutturalmente nel futuro, non puo’ aumentare la retribuzione reale di tutti i metalmeccanici. La moderazione salariale – ha concluso- non aiuta l’innovazione delle imprese, i necessari investimenti, ma svolge un ruolo esattamente opposto”.
BLOCCO LICENZIAMENTI – “La Fiom-Cgil chiede che il blocco dei licenziamenti, gli ammortizzatori sociali e la politica industriale siano assunti dalla Cgil per aprire un confronto con il Governo e Confindustria, un vero e proprio piano del lavoro in grado di essere terreno unificante delle tante lotte e presidi che ci sono nel Paese”. La proposta e’ stata lanciata oggi pomeriggio da Gianni Rinaldini, segretario generale della Fiom-Cgil che ha tenuto la relazione introduttiva del 25esimo congresso nazionale dell’organizzazione in corso a Montesilvano da oggi al 16 aprile.
FASE DRAMMATICA – Rinaldini ha sottolineato che “siamo probabilmente nella fase piu’ pesante e drammatica sulla disoccupazione” e l’iniziativa del sindacato “deve tenere insieme contratto e crisi”. Per Rinaldini Fiom-Cgil e Cgil devono sostenere in tutte le forme possibili che “il Governo decida rapidamente il raddoppio della cassa integrazione e la sua estensione a tutti i rapporti di lavoro esistenti”.
LEGGE IMMORALE E FASCISTA – “Questa legge elettorale e’ immorale e fascista, perche’ mette in mano a tre o quattro persone la possibilita’ di scegliere chi mandare in Parlamento e quindi di fare delle leggi a uso e consumo proprio della cricca che sta al potere”. Lo ha detto il leader dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, a margine del 25esimo congresso nazionale della Fiom-Cgil, a Montesilvano. “Se c’e’ una cosa da modificare subito – ha aggiunto Di Pietro – e’ proprio la legge elettorale, che va fatta in modo tale da mettere i cittadini in condizioni di scegliere chi mandare in Parlamento e chi mandare a casa”.


14 Aprile 2010

Categoria : Politica
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