Contact center nazionale Inps: intervento della deputata S. Pezzopane sui lavoratori
L’Aquila – (F.C.). “I lavoratori del Contact center nazionale Inps che rispondono al numero verde 06164164 e 803164 sono finalmente interessati da un processo di internalizzazione. Agli inizi di novembre del 2019 il Parlamento ha varato una legge, la numero 128, il cosiddetto decreto ‘Salva imprese’ con la quale si prevede esplicitamente l’internalizzazione di tutto il servizio del Contact center nazionale Inps all’interno dell’Istituto alla scadenza naturale dell’appalto, prevista per dicembre 2021, con l’avvio della nuova società ‘in house’ nel gennaio 2022, al fine di dar vita a quella che nelle intenzioni del presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, sarà la nuova figura del ‘funzionario telematico’”. Lo dichiara la deputata dem Stefania Pezzopane, della presidenza del Gruppo Pd alla Camera.“Il 28 aprile scorso – aggiunge la deputata Pd – si è tenuto l’incontro fra il presidente dell’Inps e le delegazioni nazionali e territoriali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil. Durante l’incontro, Tridico ha sostenuto che entro il mese di maggio verrà costituita la società ‘Inps Servizi, il veicolo societario che procederà all’internalizzazione. Il presidente dell’Inps ha confermato quindi la volontà di procedere a far data dal gennaio del 2022, avendo come riferimento il bacino dei lavoratori occupati sulla commessa al 31 gennaio 2021, circa 3200 persone. Le Oo.Ss. hanno giustamente confermato il giudizio positivo sull’operazione di internalizzazione.“Emergono però dei dubbi – conclude Pezzopane – sulle procedure adottate, in particolare non si comprende perché non venga utilizzato lo strumento della clausola sociale/call center. Uno dei punti più delicati dell’intero processo sarà garantire tutte le persone interessate e lo strumento della selezione pubblica ha minori elementi di sicurezza. Va inoltre accertato il perimetro occupazionale, va evitato che il non presidio dei perimetri finisca per produrre contenziosi e una inaccettabile esclusione. Andrebbe meglio affrontata la questione dei profili degli orari senza aggravare i costi complessivi del servizio imposti dalla legge di reinternalizzazione. Ritengo infatti che profilare tutti sul part time sia comunque un problema e che vadano salvaguardati appieno in continuità tutti i lavoratori con rapporto di lavoro full-time, eventualmente da adottare a scelta del lavoratore. A tal proposito, ho presentato un’interrogazione per sapere tempi e modalità precise del processo di internalizzazione e quali siano le condizioni del confronto e interlocuzione con le organizzazioni sindacali e con le aziende uscenti”.
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