Contagio, l’assedio delle terapie intensive
Il contagio schiera tutte le sue forze, insidiose e mutevoli, per diffondere il male, la paura e ormai anche la morte. Lo dicono i numeri, che rivelano la fondatezza dei timori iù pessimistici: la variante inglese colpisce duro anche i giovani e i giovanissimi. Le terapie intensive sono al massimo della capienza, anzi l’hanno superata oami di parecchio e nessuno sa dire, al momento, come si potrà far fronte all’emergenza.
Non certo chiedendo spazio ad altri presidi, magari fuori regione. Ognuno ha i suoi problemi.
L’Abruzzo va colorandosi di rosso, anche se le regole inventate sul osto riducono i rigori e i divieti. Come nella fisica quantistica uno non è mai uno e zero non zero: indeterminazione assoluta. Qui rosso non è rosso, ma un colore sbadito, e arancione è un colore più acceso. Si sfiora il ridicolo e si confondono le idee alla gente, giò di suo parecchio confusa e anche impaurita.
I couni rossi (ma quanto ossi?) sono 33. Oltre alle aree parossistiche della costa, ora il rosso assedia e quasi circonda anche L’Aquila, dilagato in Valle Aterno in tre o quttro comuni, tra cui quello grandicello di Pizzoli. Più che altro pare predominare la confusione. Da augurarsi solo che nelle teste pensanti e comandanti resi una prevalenza di raziocinio.
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