Premier Draghi, l’Abruzzo esiste


La grande coalizione ha sfornato una sessantina abbondante di sottosegretari e vice ministri. Tutti politicamente distribuiti secondo metodi e appetiti che non cambieranno mai. Facendo due conti, almeno un paio sarebbero potuti andare ad ogni regione italiana, contando ministri, vice e sottosegretari. Ogni regione poteva essere rappresentata, secondo un consolidato criterio territoriale. Non è stato così.
L’Abruzzo è totalmente fuori. Al premier va ricordato che l’Abruzzo esiste, mica è una invenzione alla quale chiedere un domani voti. Tutti esistono, anche i piccoli, i minori, specie quando a tutte le persone scelte vengono pagati gli stipendi. Non vorremmo essere volgari, ma certi argomenti contano. Ad una fedelissima come la Pezzopane poteva essere dato un incarico. Come ad alcuni del M5S, che in Abruzzo lavora bene. In politica bravura, fedeltà, dedizione, dovrebbero contare. Invece non contano nulla e l’Abruzzo non c’è per niente. Punto e basta. Amareggia l’assenza dei partiti a livello locale, il loro silenzio prono e acquiescente. Prendiamo sberle e umiliazioni e restiamo inerti, forse inermi. Tutto ciò non induce la gente ad avere fiducia neppure in questo governo tanto policromo.

PENSIERINO – Tanti anni fa l’Abruzzo aveva ministri e sottosegretari, oltre a deputati alcuni dei quali davvero capaci. C’erano la DC, il PSI e il PCI. E crescevamo alla grande, magari anche con doppioni ridondanti e superflui. Ma crescevamo. Oggi dobbiamo urlare per far sapere a Draghi che esistiamo. Ammesso che basti.



25 Febbraio 2021

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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