Per gli operatyori la stagione bianca è ormai condannata a morte
L’Aquila – Pure se si volesse credere davvero nell’impegno alla riapertura delle pite da sci dal 5 marzo, come farfuglia il Governo, la stagione sciistica è morta, o meglio non è mai nata. Una beffa incredibile l’enorme quantità di neve caduta ovunque, dalle Alpi agli Appennini.
Non poter sciare rappresenta un danno insostenibile non solo per gli esercenti delle stagioni invernali, che in Abruzzo sono ben venti, di cui alcune importanti e solitamente affollate. Travolti albergatori, , esercenti di locai, negozi, e gestori di tutte le altre strutture che vivono per il turismo. Una catastrofe economica . Se sui scierà a Pasqua, e ormai non ci crede più nessuno, si tratterà di ben poca cosa.
Il danno c’è, il governo ha agito male e con incredibile ritardo; autentica inettitudine prima di tutto comunicativa.
Ora bisogna rimediare con ristori e indennizzi. Bisogna muoversi subito senza perdersi in parole e patetici recital di dolore e comprensione. La Regione si muova per prima, facendosi sentire a Roma. Stavolta sapremo quanto varrà ,
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