Saperne di più – Il terribile 1703
La storia del Centro Italia e del territorio laziale-aquilano e umbro è piena di eventi sismici, che molti hanno preferito nei decenni persino dimenticare. Il 2009 ha brutalmente ricordato tutto a tutti. Il 1703 fu un anno terribile dal punto di vista sismico. Gli eventi del 2009n e3 degli anni 2016 e 2017 sono semplicemente l’inevitabile seguito di quella storia geologica.
Cosa accadde esattamente? Tre forti terremoti. Il primo il 14 gennaio, epicentro tra Cittareale e valle del Tronto, magnitudine stimata 6,8, capacità distruttiva XI grado Mercalli. Un disastro molto esteso con decine di paesi distrutti, comprese Leonessa e Montereale.
Il 16 gennaio nuova forte scossa 8,2, con altri danni, morti e devastazione totale. Nessun soccorso, freddo, paura, fughe e disperazione. Allora l’idea di soccorso immediato non esisteva neppure.
Il 2 febbraio, la Candelora, scossa 6,7 nell’Aquilano, epicentro tra Cagnano Amiterno e Montereale. Migliaia di morti ( i primi cronisti parlarono di 6.000), distruzione quasi totale dell’Aquila e di molti centri dell’area. Forza distruttiva X scala Mercalli. I tre terremoti furono avvertiti in tutta l’Italia centrale, recarono danni fino a Napoli e alcuni ingenti a Roma.
La serie di scosse fu uno degli eventi più gravi della storia moderna italiana. Di geologia e di sismologia non si sapeva nulla. Alcune tecniche costruttive tenevano conto dei possibili sismi, ma empiricamente e spesso con efficacia.
La storia dice che terremoti simili c’erano già stati fin da epoca romana. Oggi sappiamo che i terremoti non vengono mai soli e isolati. Ci furono, ci sono e ci saranno. Lo sappiamo bene noi, lo sanno bene in California. Solo che lì si premuniscono e costruiscono molto meglioPer onorare le migliaia di morti del 2 febbraio 1703, L’Aquila rinunciò per secoli al carnevale, oggi rispuntato ma moderatamente.
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