Scuola di montagna? Sì, al mare – Scippo a Sulmona, ma politici muti e silenziosi
Sulmona – L’opera di impoverimento delle aree interne prosegue da anni, su tutti i fronti, irrefrenabile: si toglie una cosa per volta, in silezio, spesso con la complicità del silenzio. Infatti, non muoversi e non reagire da parte della politica, va inteso come complicità . Merita solo due righe su un giornale (e per fortuna, altrimenti non si sarebbe saputo nullla…) il trasferimento da Sulmona a Pescara dell’unica scuola pubblica in Italia per la professioni di montagna. Così, almeno, viene denunciato oggi sul Messaggero. Chi ha deciso? Pare tutto si debba ai dirigenti, e pare anche che per il momento il trasferimento di alcuni dipendenti possa essere temuto come primo atto di un completo smantellamento. La scuola venne istituita a Sulmona nel 1990. La scuola che se ne va al mare, pensate, prepara maestri di sci, guide alpine e accompagnatori in escursioni. Secondo la notizia pubblicata, 830 iscritti: quindi un duro colpo per Sulmona e per tutta l’area interna abruzzese, non volendo considerare il contgrosenso logico di una scuola del genere spostata dalla montagna al mare.
Può darsi che vi siano delle spiegazioni e delle motivazioni in quanto sta accadendo, ma finora non se ne conoscono. Si conosce invece il mutismo del sindaco e dei politici della città , a cominciare dalla deputata on. Paola Pelino. Se ci siste, cari politici, e anche lei, neo presidente della Provincia Del Corvo, battete un colpo: magari per spiegare come stanno le cose ai cittadini. Quanto all’assurdità della scuola di montagna sulle rive dell’Adriatico, sarà ben difficile darla a bere a qualcuno. Ma almeno provateci. (Nella foto: lezioni di montagna per aspiranti guide e maestri di sci)
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