RACCONTINO – Memoria, il ponte di Caramanico
(G.C.) – Alcune opere del prof. Corrado Colacito, docente e studioso di storia, riguardano la guerra in Abruzzo: Chieti città aperta, I nove Martiri aquilani, Caramanico sotto il tallone tedesco. Di Caramanico, paese di origine dello scrittore, nel giorno della memoria parliamo . I tedeschi stavano andando via, incalzati dagli alleati, e si seppe che avrebbero lasciato Caramanico dedicandogli un barbaro ricordo, come era nel loro stile.
Avrebbero fatto saltare prima di partire il magnifico ponte degli anni Trentas, in cemento armato, unica arcata, profilo elegante, che ancora oggi si percorre per raggiungere il paese. Un’opera imponente in un paesaggio selvaggio e incontaminato, ai piedi della Majella.
Si sussurrava in paese che i tedeschi avrebbero riempito i i due basamenti dell’arcata di tritolo e l’avrebbero fatto saltare, dopo essere passati con i loro mezzi diretti in ritirata forse verso Pescara. Caramanico sarebbe rimasto isolato, non più raggiungibile, chi sa per quanto tempo e gli alleati, al loro arrivo, sarebbero rimasti con un palmo di nasso. Il giorno del botto in paese ci si aspettava il peggio e scrutavano i movimenti dei tedeschi che per tanto tempo avevano occupato la zona. La gente immaginava un enorme botto chi sa perchè verso mezzogiorno. Mezzogiorno arrivò ma non ci furono botti, solo grande ammoino presso il piccolo edificio che aveva ospitato gli sgraditi tedeschi. I quali ad un tratto sparirono ma non fecero saltare il ponte, risultato in seguito minato come era stato mormorato in paese. Esplosivo ma utilizzato. Perchè? Nessuno sappe mai dirlo. Forse gli invastori aveva fretta o paura. Forse avevano deciso che di Caramanico e del suo ponti non gli fregava più niente. Nessuno ipotizzà che lo avessero fatto per un umano ripensamento nei confronti di quella povera gente. L’umanità in un tedesco in divisa, in quei tempi, era da escludere a priori.
Il mistero restò per sempre e ancora dura, tanto più che non ci sono più testimoni.
Questo piccolo racconto dedichiamo al giorno della memoria: piccola cosa, in un piccolo angolo remoto dell’Abruzzo.
Non c'è ancora nessun commento.