“Vergognosi i fischi a Berlusconi”
L’Aquila – Scrive Paolo Colorizio della Giovane Italia: “Ad un anno dal sisma, è doveroso tracciare un bilancio dell’attività svolta dal Governo e dalla Protezione Civile nei comuni del cratere, anche al fine di sgombrare l’orizzonte dalle piccole polemiche create ad arte in questi giorni, e culminate nei vergognosi fischi al Presidente del Consiglio durante la lettura del suo messaggio, in occasione delle celebrazioni del 6 aprile in Piazza Duomo. In pochi mesi dal terremoto, contro le previsioni anche dei più ottimisti, si sono realizzate C.A.S.E. e M.A.P., che, unitamente alle altre soluzioni individuate dal Governo, hanno consentito che nessuno venisse lasciato al proprio destino, e tutti potessero avere una sistemazione dignitosa (e questo era all’epoca l’obiettivo primario imprescindibile).
I M.U.S.P. (Moduli ad uso scolastico provvisori) hanno consentito la tempestiva ripresa delle attività didattiche in tutta la Provincia; visti i ristretti tempi a disposizione per la loro realizzazione, hanno rappresentato un vero e proprio miracolo italiano.
Vanno poi considerate misure tra le quali la sospensione del prelievo fiscale, delle utenze domestiche, l’esonero dal pagamento delle tasse universitarie, e i tanti altri provvedimenti posti in essere per fronteggiare l’emergenza.
Nessuno ritiene che il lavoro sia concluso; molto resta ancora da fare (come lo stesso Berlusconi ha ricordato nel suo discorso, incivilmente interrotto dai fischi di un’esigua minoranza di politicizzati), ma quanto realizzato in questo primo anno ci lascia decisamente ben sperare per il futuro.
Siamo convinti che di popolo esista solo quello aquilano; il cd. Popolo delle carriole, pur animato da lodevoli intenzioni, sta mostrando la sua vera anima politica, spalleggiato dai soliti comitati cittadini in disperata cerca di continua visibilità e guidati dai figli dei soliti noti. Quei comitati che dal 6 Aprile non hanno fatto altro che criticare e infangare a prescindere l’attività del Governo.
Il vero popolo, quello aquilano, ha apprezzato quanto è stato fatto per L’Aquila, e non può più tollerare che un gruppetto sparuto di cittadini da Piazza Duomo parli in tv pretendendo di incarnare lo spirito dell’intera collettività .
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