Comitato per difesa luoghi culturali
Pescara – La parte della città che rifiuta la dispersione o l’annullamento dei valori culturali in città scende in campo e decide di farsi sentire. Primo passo, un’ipotesi di organizzazione operativa. Dopo due assemblee, cui hanno partecipato rappresentanti di associazioni culturali e molti altri cittadini, si è costituito un Comitato per la difesa dei luoghi culturali.
Dice una nota: “a) preso atto che si moltiplicano notizie, voci, dichiarazioni di politici, comunicati stampa, sul disimpegno dell’Amministrazione comunale verso gli spazi pubblici assegnati per delibera o altri atti amministrativi e sul conseguente avallo – in itinere o sulla via di realizzarsi – dell’azzeramento degli spazi stessi e del loro uso per operazioni di pura marca speculativa;
b)analizzati gli errori, le contraddizioni, i pasticci burocratici, l’immobilismo operativo sul terreno delle innovazioni al servizio della cittadinanza, la confusione o la fumosità degli indirizzi su come gestire le tematiche relative all’impegno culturale dei governanti locali, con prospettive che si profilano inquietanti a giudicare dagli annunci di future manifestazioni;
c) si decide di formare un comitato che, in nome di tutte le associazioni culturali, senza posizioni di priorità e senza autoreferenziali privilegi, degli operatori nel campo delle diverse discipline di conoscenza, dei cittadini attenti ai problemi del sapere, sostenga un’azione continua d’informazione e di sensibilizzazione sulla politica culturale cittadina, attualmente affidata alla nebulosità dei programmi, all’effimero di iniziative estemporanee che non hanno respiro, al recupero di espressioni ultraprovinciali e spesso strapaesane (il festival di d’Annunzio, l’attore porno che legge Il Piacere, il logo “Pescara Città Dannunziana”, il concorso per Flaiano e un telegramma, curiosamente condiviso da destra sinistra e ultragauche, ecc.), alla mancanza di trasparenza sulle vere finalità di decisioni adombrate da dubbi di natura democratica e da sospetti di assenza di eticità;
d) il comitato informerà man mano i cittadini su quanto verrà organizzato in termini di iniziative che ricaccino indietro tentativi di togliere alla città quell’ossigeno e quello spazio di cui la loro convivenza civile ha bisogno vitale. Essi reclamano a gran voce l’assegnazione da parte dell’attuale Amministrazione comunale delle sedi già assegnate con atto deliberativo, tuttora vigente, dalla precedente Giunta, e propongono l’emanazione di un ulteriore bando per l’assegnazione delle altre che nel frattempo si siano rese disponibili, per concederle a quelle associazioni che non abbiano potuto partecipare al precedente bando o ne siano state escluse per motivi puramente formali.
e) Si invitano le associazioni ed i cittadini a partecipare alla riunione del Consiglio comunale di Pescara che lunedì 12 aprile, dalle ore 9,30, discuterà in merito alla individuazione del notevole patrimonio immobiliare – tra cui la l’ex tribunale, attuale sede del Mediamuseum – da alienare allo scopo di recuperare danaro alle casse comunali, privando, in tal modo le associazioni culturali degli spazi necessari in cui poter svolgere le iniziative a favore della crescita culturale della città”.
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