Rigopiano, quattro anni di non giustizia
Domani 18 gennaio sono quattro anni dfalla tragedia di Rigopiano, 29 morti, 30 da processare, dolore incolmabile e ancora – domani – delle cerimonie e delle commemorazioni formali. Ma niente giustizia. Del processo si riparlerà a marzo, se non spunteranno altri ostacoli, altre strategie difensive complicate e indistricabili. Un’Italia che puntualmente nei casi gravi non sa dare giustizia, sa solo ritardare, ammonticchiare carte, muoversi nei meandri desolanti di procedure pensate sempre a favore dei possibili colpevoli. Non certo del giusto e del vero. E’ la legge che consente tutto ciò, del resto, e chi deve difendere, lo fa avvalendosi di ogni possibilità .
Tutte le chiacchiere e le polemiche sulla prescrizione non hanno migliorato le situazioni più difficili.
Adesso spuntano nuovi pareri tecnici peraltro autorevoli, sulle connessioni tra la frana che travolse l’albergo di Rigopiano e le forti scosse sismiche quasi concomitanti.
Certo un aspetto da approfondire, ma che a pareri di molti non cambia nulla. Terremoto o no, la frana ci fu e l’albergo non doveva trovarsi dove si trovava, con gente dentro bloccata dalla neve. Anche se si ammette che il terremoto scatenò sulla frana, cosa cambia? I morti sono morti, e la macchina della giustizia procede con l’affanno dell’inefficacia. Quattro anni di non giustizia, e chi sa quanto altro tempo ancora.
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