“Onorata, lavorerò per i terremotati”
L’Aquila – Come molti avervano previsto, trattandosi di persona preziosa per la politica, per la città e per il suo partito, Stefania Pezzopane viene “agganciata” dai vertici nazionali PD e incaricata di coordinare le iniziative del partito per la ricostruzione dell’area terremotata. Comunicazione ieri (in un messaggio pdf che pochi hanno potuto leggere…) , e risposta immediata al segretario nazionale Pierluigi Bersani: “Carissimo Pierluigi, la tua proposta mi onora e mi sprona a proseguire ed intensificare il lavoro svolto nella difficile realtà delle zone terremotate. Operare con una responsabilità nazionale in questa difficile contingenza attraverso un’interrelazione costante con i vertici e l’intera struttura del partito, dà alla nostra causa l’adeguata dimensione ed al PD la svolta che cercava: quella del ritorno ai temi forti ed alla concretezza.
Il tema dell’Aquila e della ricostruzione dei suoi centri storici è il tema dei prossimi anni e non poteva mancare nell’agenda politica della principale forza di opposizione.
Sulla crisi e sullo scenario del maggior disastro naturale del secolo, dove la crisi si amplifica esponenzialmente, il Governo dovrà dare prova di reale capacità. Il cratere pertanto diventa laboratorio di proposte e di nuova democrazia. Avrai notato a questo proposito il risveglio di consapevolezza sociale. Molti liberi cittadini, neo comitati, ordini e associazioni, da un anno si sono messi in gioco e profondono spontaneamente impegno e proposte. Segno di una voglia di partecipazione attiva, che passa anche per i nuovi media, che va intercettata. Se chiusure ci sono state nel nostro partito rispetto a questi fenomeni, è giunto il momento di superarle.
Dal cratere può rinascere un’Italia nuova. I nostri temi, pur con sfumature diverse, sono i temi del Paese.
Con il diverso peso che mi viene da questo incarico, intendo mettermi subito al lavoro sulle urgenze.
1) Tasse: i terremotati torneranno a pagare sia quelle correnti che quelle sospese, secondo l’attuale Decreto. Giugno, data del ritorno alla normalità fiscale, è arrivato e non si pala ancora di aggiustamenti e rateizzazione.
2) Fondi per la ricostruzione incerti ed insufficienti. Sarà una delle principali battaglie. Il fattore tempo è un elemento fondamentale per la ricostruzione e la rivitalizzazione di quel che verrà ricostruito. Per questo occorrono molti fondi subito e non spalmati fino al 2032 come fissa il Decreto. Lo abbiamo visto con il progetto CASE, che non sarebbe stato realizzabile in poco tempo senza risorse cospicue ed immediate. Il trattamento deve essere lo stesso per i centri storici distrutti. Con le dovute proporzioni ma con lo stesso criterio di efficienza. Questo è il vero miracolo da fare.
3) Vigileremo sulla Zona Franca che porta già un ritardo di un anno, mentre la nostra economia agonizza.
4) Ma anche l’allargamento dei finanziamenti alle seconde case, di cui sono pieni i centri storici e che muovono l’economia universitaria.
5) La ripresa delle attività produttive che troppo hanno atteso e già è cominciato l’esodo dal cratere.
6) Misure per creare lavoro, per tutelare l’esistente, per sostenere i disoccupati che nel dramma hanno visto assottigliarsi le possibilità d’impiego e reimpiego.
7) Le risorse agli enti locali e competenze suffragate da fondi e reali poteri, anche straordinari se la situazione richiede.
La sicurezza sismica ed idrogeologica in un Paese particolarmente a rischio che va gestita in termini preventivi e non sempre emergenziali.
Intendo tessere una rete tra forze politiche, enti locali, comitati, cittadini, categorie, per unire le forze e dare voce all’altra faccia della gestione del terremoto. Quella che in questo anno non ha sfondato l’omertà dei media, messa in ombra da una potentissima propaganda del “tutto risolto”, senza rispetto per necessità e sofferenze, e nemmeno per la gratitudine, che pure c’è, per una gestione dell’emergenza certamente efficace ma non esaustiva, e sicuramente non elargita da un singolo ma dovuta da uno Stato minimamente responsabile.
Questo ha drogato anche la competizione elettorale locale che ha visto in campo non un mio omologo, ma il Presidente del Consiglio in prima persona, confuso e sostituito in meriti e capacità, da chi la realtà del cratere l’ha guardata dalla tv. Un confronto con un Golia della comunicazione che ha visto perdente non me, ma il cratere che convintamene mi ha dato fiducia con un 57% .
Ora più che mai c’è bisogno del nostro impegno, rafforzato dalla compagine nazionale del partito.
Il solco operativo è già tracciato da un anno di lavoro. Dobbiamo affrontare subito un ragionamento alto sul Piano di Ricostruzione. Partire da linee guida che orientino davvero verso il miglioramento sismico, architettonico, urbanistico e sociale. Rifiutando tracciati vaghi e farraginosi come quelli impostati e non ancora approvati dal Commissario Chiodi ad un anno dal sisma.
Per il gran lavoro che c’è da fare, per la mia terra, per il grande incitamento dei miei concittadini a “non mollare!” accetto la tua proposta. Ringrazio te e tutto il gruppo dirigente del PD. Con voi e con gli aquilani comincio questo nuovo ed entusiasmante lavoro per il bene comune e per la politica vera”.
(Nella foto Stefania Pezzopane lo scorso giugno 2009)
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