Luci d’artista, almeno 190.000 euro
L’Aquila – Scrive Giustino Masciocco, l commissione garanzia e controllo su carta intestata del Comune: “Le installazioni natalizie denominate “Luci d’Artista” avrebbero dovuto portare, secondo l’Amministrazione comunale “… musica, colori, immagini, letteratura, bellezza … “, invece, come spesso succede a chi guida il Comune in questa epoca storica, ha portato “ sconcerto, divisione, perplessità, confusione”.
Sui social, sui media, sulla carta stampata, si è scatenato un putiferio di commenti, che hanno riguardato l’installazione ed il significato che si voleva dare all’evento, per supportare la candidatura della nostra Città a Capitale Italiana della Cultura 2022, con la gran parte dei commenti non proprio gradevoli rispetto all’evento proposto. Per pura curiosità, ho provato a capire quanto fosse costata tutta l’operazione “Luci d’Artista”. Non è stato facile rintracciare il provvedimento con il quale veniva approvato l’impegno di spesa, ma, alla fine, sono riuscito ad individuare la determina dirigenziale del Settore Opere Pubbliche n. 4911 del 2 dicembre 2020 che approvava il preventivo di spesa dell’iniziativa, per un importo di euro 182.634,00, a cui vanno sommate le spese di euro 4.336,00 relative alla serata inaugurale (determina dirigenziale n. 5139 del 16 dicembre 2020 del Settore Aq Progetti Speciali). Quindi, le luci, che illuminano il Natale all’Aquila, sono costate alle tasche dei cittadini circa 190.000,00 euro (oltre l’impegno della struttura comunale e le probabili spese sostenute per la comunicazione dell’evento). Una spesa considerevole visto il risultato ottenuto ed il momento che la nostra società sta vivendo, ed allora verrebbe da chiedersi dove sia finita la Città della Bellezza, che nei secoli ci ha tramandato un sontuoso patrimonio monumentale così brutalmente illuminato, e ancora, dove sia finita la Città della Solidarietà che ha sempre difeso e sostenuto le esigenze dei più poveri ed emarginati (con miriadi di associazioni), se si riescono a spendere quelle cifre per un mese di improbabili proiezioni (difficilmente lasceranno il segno sul palcoscenico nazionale) e nulla (salvo i soldi dello Stato) per loro. Purtroppo, l’abbiamo talmente trasformata, che anche lei stenta a riconoscersi .
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