Allarme patrimonio abitativo regionale


L’Aquila- (di Pio Rapagnà) Le famiglie degli Inquilini e degli Assegnatari rilanciano la richiesta di “CASE ANTISISMICHE E SICURE”, e chiedono con forza ai Presidenti del Consiglio e della Giunta Regionale, all’Assessore regionale alla Politica della Casa e alla Protezione Civile, di mettere in campo un “piano di intervento” per realizzare una immediata, seria e qualificata “riparazione, ricostruzione e messa in sicurezza” del patrimonio abitativo regionale.
Secondo studi e relazioni in possesso della stessa Protezione Civile nazionale, nei Comuni della Regione Abruzzo classificati di prima e seconda categoria di rischio sismico, gli Enti pubblici ed i proprietari privati avrebbero dovuto già da tempo, e certamente molto prima del 6 aprile 2009, mettere in atto interventi significativi per “consolidare”, rafforzare e rendere più sicuri un “primo elenco” di alloggi a cominciare dai rispettivi Comuni classificati maggiormante a rischio:
PROVINCIA DELL’AQUILA: 2.945 unità abitative a L’Aquila, 1.619 ad Avezzano, 1.294 a Sulmona, 175 a Pratola Peligna, 383 a Castel di Sangro, 350 a Celano, 403 a Pescina, 230 a San Vincenzo Valle Roveto, 265 a Tagliacozzo, 147 a Trasacco, 139 a Balsorano, 41 a Campotosto, 111 a Carsoli, 127 a Cerchio, 130 a Gioia dei Marsi, 230 a Lecce dei Marsi, 117 a Magliano dei Marsi, 103 a Ortucchio, 22 a Pizzoli, 26 a Raiano, 143 a Roccaraso, 186 a San Benedetto dei Marsi, 40 a San Demetrio ne’ Vestini, 38 a Sate Marie, 13 a Scoppito, 51 a Scurcola Marsicana, 14 a Torninparte, 61 ad Ateleta, 139 a Balsorano, 23 a Barisciano, 81 a Capistrello, 16 a Capitignano, 57 a Castellafiume, 41 a Castelvecchio Subequo, 75 a Civita d’Antino, 91 a Civitella Roveto; PROVINCIA DI TERAMO: 715 a Teramo, 183 a Montorio al Vomano, 85 a Isola del Gran Sasso; PROVINCIA DI CHIETI: 875; PROVINCIA DI PESCARA: 358.

Purtroppo è una realtà di fatto che in Abruzzo esistono ancora oggi più di 16.000 abitazioni a rischio delle quali 3.237 gestite dalle 5 ATER, 738 gestite dai Comuni e ben 9.260 di proprietà di soggetti privati, mentre in quasi 750 edifici pubblici sono ancora presenti strutture in amianto.
Per questo occorre ricostruire bene dove c’è stata distruzione e prevenire dove ancora si può e lì dove si è ancora in tempo per evitare ulteriori sciagure. Di fronte alla tragedia immane capitata all’Aquila e all’Abruzzo intero nessuno può dire più: “io non sapevo”. Perchè in molti sapevano e non hanno mosso un dito, nemmeno per prevenire e ridurre il danno e la entità del disastro materiale, umano, culturale e sociale.
Migliaia di famigliegià si troverebbero in condizioni più sicure e dignitose di come si trovano a vivere oggi, e per tante di esse i rischi rispetto ad eventi sismici sono addirittura aumentati. Sarebbe opportuno uno tempestivo intervento del Presidente della Repubblica, del Parlamento e del Consiglio regionale, poiché la situazione “sul campo” è molto seria., mentre la stessa ricostruzione degli alloggi pubblici dell’ATER e dei Comuni del cratere ad oggi, pur essendo stati resi disponibili dal CIPE ben 150 milioni di euro, non è stata nemmeno avviata.


10 Aprile 2010

Categoria : Cronaca
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