Chiodi e Febbo tra i vini da premio
L’Aquila – Oggi anche il presidente Chiodi, per dimenticare forse la brutta storia degli stipendi e delle carriere d’oro a pochi privilegiati in Regione, se n’è andato a Verona al Vinitaly. Lì d’oro c’è sicuramente una cosa: il vino bianco, ma anche l’olio d’Abruzzo. Una festa per quello che pare si sappia fare meglio in questa regione da alcuni decenni: la spremuta d’uva. I nostri vini stanno mietendo premi e riconoscimenti, si bevono sugli aerei e nei migliori locali, e si pagano anche, perchè è giusto (magari non sempre…) che un vino buono costi. Se è buono. Il presidente, accompagnato dall’assessore regionale all’agricoltura Febbo, ha visitato padiglioni e stands con i prodotti abruzzesi di eccellenza, un bello spazio di 1600 metri quadrati complessivi, con una settantina di ditte nostrane che sbandierano il meglio del meglio. Tra le tante cose dette, una promessa del presidente a nome del suo governo: “Non vi faremo mancare il nostro sostegno”. Il vino è buono, l’Abruzzo vola e prende premi, ma purtroppo consumi e vendite sono ovunque da tutte le parti in discesa. I giovani preferiscono altro, non di rado autentiche porcherie e ciofeche bucastomaco. Il vino ha bisogno di aiuto: prima di tutto, ha bisogno di essere comperato, bevuto, esportato, promosso. Trent’anni fda scrivevamo articoli sui giornali esaltando i vini abruzzesi, e venivamo spesso i doleggiati o presi per ubriaconi inveterati. Anzi, molti produttori di vino ci guardavano con sospetto pensando che saremmo poi passati a chiedere bottiglie e omaggi di riconoscenza. Qualche bottiglia, al contrario, la acquistavamo nei pochi rivenditori che c’erano. Invece, avevamo semplicemente ragione e oggi ce la dà addirittura il Vintaly, santuario enologico mondiale… Meno male che se ne sono accorti ormai in tanti.
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