Saperne di più – Proietti, nessuno come lui
(GC) – Gigi Proietti, anche se L’Aquila negli anni non lo ha voluto direttore del Teatro stabile, facendosi del male insanabile, era il più romano dei romani, ma anche aquilano adottivo . Nessuno come lui quando giovanissimo entrò nello Stabile allora dell’Aquila, seppe assorbire lo spirito della città , la sua lucida provincialità piena di cervelli e idee. L’attore che allora era un geniale menestrello che sarebbe sbocciato poco dopo ,passeggiava sotto i portici, comperava Il Messaggero ai Quattro cantoni, chiacchierava con la gente, teneva allegri colleghi e impiegati del TSA, bazzicava trattorie del centro, teneva i ritmi aquilani a meraviglia.
Con gli spettacoli del TSA si accese come una spernova, divenne un astro, ed ebbe inizio una grande carriera. Davvero grande.
L’ultima volta, che si sappia, arrivò a L’Aquila dopo il terremoto e volle visitare una zona che conosceva bene, San Pietro, muto e stravolto dalla distruzione e dalle macerie. A noi anni prima, grazie all’amico Federico Fiorenza, aveva concesso una lunghissima intervista tv. Disse che non ne aveva mai fatto una tanto lunga, ma sembrava contento e lo ringraziammo con commozione.
Ora le luci sono spente. Non ci sarà mai un altro Proietti. Ma forse neppure un grande pubblico all’altezza di Proietti. Difficilmente un addio può essere tanto definitivo. E lasciare tanto buio e tanto vuoto.
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