Saperne di più – Sir Sean, vero mito
Sapere come si diventa davvero un mito in un mondo facilone e grossolano come il nostro è facile: basta pensare a sir Sean Connery, volato via tra le spiagge bianche e le palme delle Isole Bahamas oggi, mentre dormiva un sonno forse tranquillo e, naturalmente, distinto e signorile. Non solo un grande attore, forse l’ultimo del cinema, ma un signore nei modi, negli atteggiamenti, nel sorriso appena accennato. Anche se eroe senza paura da agente 007 o da capitano dell’Orrobre rosso. Lui è stato tutto e tutti, adorato dalle donne e invidiato dagli uomini. Ci ha fatto sognare per sessant’anni, ci ha regalato ricordi e storie indelebili, senza mai una parolaccia o un gesto volgare.
L’addio di sir Sean (la Regina lo insignì del titolo, e lui quasi quasi neppure andava a riceverlo, ma poi ci andò…) arriva dai Caraibi mentre il mondo soffre e il cinema rimane chiuso, ibernato come in una quasi vita. A L’Aquila il cinema migliore, il Massi8mo, in cui lui apparve negli anni Sessanta sul grande schermo curvo, è vuoto da 11 anni, vi si aggirano ombre e ricordi. Un luogo della memoria in una città colpita più delle altre. Dire addio a Connery suscita sensazioni pungenti, non spiegabili, ma profonde. La vita se ne va come sabbia tra le dita, lo sappiamo. Ma è difficile non soffermarsi a pensare, mentre i ricordi sfumano. Le persone spariscono come personaggi sul palcoscenico quando si spegne il riflettore. Anche i miti, quelli veri. Tutto questo è semplicemente struggente.
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