Madonna Libera, dipinti di Patini e Tedeschi
Pratola Peligna – La chiesa madre dei pratolani, quella della Madonna della Libera, tornerà ad aprirsi la prima domenica di maggio, restaurata e messa in sicurezza, ma ancora più ricca di prima per chi ama arte e monumenti: nel corso dei lavori di restauro, sono venuti alla luce resti di dipinti dell’anno 1900 che recano le firme di Teofilo Patini, il grande maestro abruzzese di Castel di Sangro, e del suo allievo Amedeo Tedeschi. Una scoperta che ha reso felici i pratolani, ma anche tutti coloro che a Patini dedicano attenzione, studi, ricerche. Si tratta di un autentico maestro, la cui dimensione artistica per anni è stata tenuta in ombra, forse perchè era un pittore “scomodo” di denunce e invettive sociali, e per giunta anche massone.
La chiesa della Libera è stata gravemente danneggiata dal sisma dell’aprile 2009. E’ attualmente chiusa e inagibile, ma i pratolani non hanno perso tempo raccogliendo i primi 100.000 euro per avviare subito i lavori. Ne occorrono almeno altrettanti, ma nessuno dispera, tanto che si è sicuri di poter celelebrare la ricorrenza carissima a tutti i fedeli della Valle Peligna, e anche a tanti altri abruzzesi. Manca poco, ma il lavoro, giurano a Pratola nel comitato che se ne occupa, saranno portati a termine. Pratola non è Pratola senza la Madonna della Libera. (Nella foto di concapeligna.it la Madonna della Libera a Pratola)
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