“Mia Casa” alle istituzioni pubbliche


L’Aquila- Uno studio sullo stato “di sicurezza antisismica” della Edilizia Residenziale Pubblica è stato elaborato nel 1999 dalla Protezione Civile Nazionale (Relazione Barberi) mentre negli anni dal 2003 al 2006 la stessa Regione Abruzzo ha fatto elaborare dalla Società “Collabora Engineering” e dalla subentrata “Abruzzo Engineering” una dettagliata certificazione sugli edifici residenziali pubblici con i lavori da eseguire e le spese da affrontare: è ora di mettere a frutto questi studi e queste relazioni, almeno per evitare e prevenire rischi ulteriori e ridurre i danni nella eventualità di futuri eventi sismici cui le zone individuate saranno certamente sottoposte.

Il 60% degli alloggi di edilizia residenziale pubblica presenti su tutto il territorio regionale sono stati costruiti nei Comuni dell’Abruzzo classificati ad alto ed altissimo rischio sismico. E’ fondamentale mettere in sicurezza quelli che attualmente sono maggiormente a rischio, e cioè:

2.945 nei Comuni dell’Aquila e dell’attuale “cratere”; 1.619 nei Comuni di Avezzano e della Marsica; 1.294 nei Comuni di Sulmona, della Valle Peligna e dell’Alto Sangro;

715 nella Provincia di Teramo;

875 nella Provincia di Chieti;

358 nella Provincia di Pescara.

E’ necessario al riguardo che, come affermano tecnici ed esperti in materia, si esaminino con molta attenzione e competenza “tutte le carte” affinchè, come accaduto per il recente passato, non si facciano errori di valutazione del rischio sismico. Infattimoltissimi edifici e alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica, sovvenzionata, convenzionata, agevolata, a partecipazione statale, degli enti previdenziali, assicurativi ed isituti di credito, sono stati costruiti senza il rispetto dei più elementari criteri di prevenzione e sicurezza, come l’elevato numero di vittime concentrate in pochi edifici hanno amaramente dimostrato.
Spetta ora alle Istituzioni preposte intervenire al più presto, assumere iniziative concrete, rivolgere lo sguardo al futuro, evitando i gravissimi e ingiustificabili errori ed omissioni del passato.
Il Mia Casa, pertanto, anche attraverso una “Petizione” sottoscritta il 6 aprile nel corso del “sit-in di solidarietà” svolto davanti al Palazzo dell’Emiciclo, rinnova la richiesta al Presidente Nazario Pagano, ai Capi Gruppo consiliari e allo stesso Presidente della Regione Gianni Chiodi e Commissario delegato alla ricostruzione, affinchè si svolga una seduta “ad hoc” del Consiglio regionale, chiedendo però ai Consiglieri di fare in modo di essere presenti ed evitare che, su questa delicata materia, possa, per loro abbandono, mancare il numero legale, come è avvenuto, con grande vergogna, in occasione della seduta straordinaria del 9 marzo scorso.


08 Aprile 2010

Categoria : Cronaca
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