L’isterismo di acronimi, numeri e paura


Il Governo passa le notti a scrivere decreti del presidente del consiglio dei ministri ( i famigerati DPCM) uno più febbrile del precedente, uno più sconclusionato dell’altro, uno che addirittura cancella quello che la gente non ha fatto in tempo neppure a leggere. E’ una forsennata danza di acronimici, numeri, gerghi buro-politici assurdi, scritti spesso malissimo. Una confusione crescente che fa un
pochino paura, a dire la verità. Significa prima di tutto che nom sanno dove mettere le mani, mentre il contagio cresce ormai senza controllo.
La tedesca Merkel ha soltanto detto al suo popolo: “Statevene a casa il più possibile”. E’ dura doverlo fare, ma la signora di Amburgo è ammirevole e scultorea come la sua scienza preferita, la fisica quantistica. Evidentemente la vera scienza fa bene ai cervelli in cui alberga…
Non siamo tanto viscidi da parlar male del Governo per politica o per approfittare del momento difficile. Diciamo che il Governo fa quello che può, ma diciamo pure che lo fa male. Mettano insieme poche parole in italiano chiaro e senza acronimi e linguaggi da manuale del Bignami. Ci dicano cosa fare, ma presto. Sul ponte sta per sventolare bandiera bianca: ci arrendiamo, sì, alla politica.

PENSIERINO - E’ un mese che sto in una classe senza banchi e senza professori, in una scuola con casi di contagio e quarantena. Lo dice un segaligno ragazzo romano in tv. Che risponde chi si oppone alla didattica a distanza?



18 Ottobre 2020

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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