Chiuderemo i cancelli a vacche fuggite?
Oggi, con 117 contagi in Abruzzo, sicuramente stiamo tornando ad una situazione che allarma. Ma di
adottare provvedimenti per l’insegnamento a distanza neppure si parla. Il problema è insabbiato in qualche ufficio in cui la sola cosa a contare è la caparbietà più tenace e coriacea. Altrove, cominciando a Milano, le scuole si chiudono una dopo l’altra e si torna alle lezioni on line.
Soluzione che di colpo allevierebbe i problemi e rischi, cominciando da quelli enorme legati al trasporto degli studenti.Intanto i contagi si diffondono, e compaiono anche in alcune scuole, come un segnale di ammonizione. Cosa accadrà infatti?
Se andiamo avanti con i numeri di oggi e il forte aumento dei contagi e dei problemi, le scuole dovranno chiuderle per forza e dovranno esigerlo prima di tutti i silenziosi sindacati del settore.
Sarà allora la solita, italianissima storia dei cancelli chiusi dopo la fuga delle vacche. Ovvero, provvedimenti tardivi, dei quali nessuno vorrà assumersi la responsabilità. Il peggiore dei comportamenti.
PENSIERINO – Passare i giorni ad aspettare il bollettino serale dei contagi e dei morti. Nessuno che dica con fermezza: se si supera una certa frontiera, si torna a chiudere tutto. Oppure un’altra soluzione. Se ne esiste una.
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