RACCONTINO – Il viaggio interrotto


(GC) – Tra i miei diversi strani hobbies, viaggiare a lungo a da solo. Migliaia di chilometri con poche soste e soprattutto senza mai una meta decisa prima di partire.Avevo o una usurata ma fedelissima Mercedes diesel, l’ideale per viaggiare ore ed ore, tranquillamente, e magari anche farsi una bella dormita dopo un panino e una birra.
La direzione, ovviamente, era sempre il Nord Europa. Pochi soldi in tasca, niente bagaglio, un libro per conciliarsi il sonno dopo centinaia di chilometri al volante.
Non ce n’era quasi mai bisogno. Cadevo addormentato come un pezzo di granito, stanchissimo e con mille immagini negli occhi. Da appassionato di geografia, riconoscevo a ammiravo i luoghi che attraversavo. Mi piaceva stare ore ed ore in silenzio e guardarmi intorno. Compagnia preziosa, la radio sempre accesa. Lo sforzo per capire qualcosa dai giornali radio in tedesco o francese.
Uno degli ultimi viaggi errabondi mi spinse verso il Brennero, , l’Austria,e la Baviera. Nei boschi scuri del land tedesco scelsi una strada secondaria e andai avanti per un centinaio di chilometri lentamente e tranquillamente, pensando alla cena e al letto. Avrei gustato un piatto locale e letto qualche pagine di un romanzo di Wilbur Smith, o forse le mappe geografiche della zona in cui mi trovavo.
Un ciclomotorista con i capelli lunghi e sollevati dal vento mi sorpassò veloce e un po’ imprudente. Cantava a squarciagola. Forse era ubriaco di birra o altro. Si perse nel rettilineo alberato e sparì dietro la curva che immetteva in un villaggio con i tetti aguzzi e case ornate di legno e fiori. Ci arrivai minuti dopo. In strada un poliziotto in divisa verde e alcune persone curiose. Per terra il ciclomtorista che mi aveva sorpassato. Morto con la testa in una pozza di sangue. Voltai il muso della macchina e tornai indietro. Quel brutale transito dalla vita alla morte mi aveva sconvolto. Eppure da cronista ero abituato a incidenti e spettacoli da brivido. Quella morte così rapida e imprevedibile era diversa. Sono trascorsi molti anni, non ho dimenticato. E quel viaggio interrotto non lo dimenticherò come i capelli al vento di quel povero ragazzo che correva cantando.


06 Ottobre 2020

Categoria : Rubrica
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