A scuola cosa ci vanno a fare?
NIENTE BANCHI E NIENTE INSEGNANTI, ORE PERSE -
Riceviamo una lettera firmata, che pubblichiamo però anonima per evitare conseguenze a chi ce la invia: “Dal 24 settembre i miei due figli vanno a scuola cosme previsto e come richiesto da chi garantiva condizioni di sicurezza. Che invece non esistono almeno in alcune scuole.I miei figi infatti, come i loro compagni, entrano doo aver viaggiato su bus troppo pieni e dopo aver per forza subito l’assembramento dei ragazzi agli ingressi. Nessuno controlla la febbre o fa domande. In classe non ci sono banchi e in alcune neppure delle sedie. Stanno prima a lungo in piedi e poi si inginocchino o siedono per terra. Dovrebbero tenere la mascherina per ora senza poter fare niente, in quanto i docenti non ci sono e si va avanti con dei supplenti. Neppure loro sanno cosa fare per l’intera mattinata. Si passa il tempio con lo smart e piano piano si allenta ogni misura di sicurezza: i ragazzi si avvicinano tra loro, parlano, si annoiano per tre o quattro ore perchè il supplente insegna altre materie e non le loro quel giorno. Si litiga su finestre aperte o chiuse, ma con il freddo sono ovviamente chiuse. Niente ricreazione, si mangia in piedi o seduti alla meglio.
Insomma chiedo: in queste condizioni cosa va a fare mio figlio a scuola? Chi ha deciso di riaprire le classi comunque vive fuori dalla realtà e causa solo danni e disagi. La scuola si doveva riaprire quando tutto era pronto e gli inegnanti erano tutti al loro posto. E quando i banchi erano arrivati. Che razza di Italia è questa?”
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