Scuola, si riparte tra rischi e preoccupazione, poche lezioni da remoto
L’Aquila – Pochi i comuni – tranne alcuni più attenti e trasparenti come Atessa – che rendono noti i lavori eseguiti o in corso contro il Covid. Pochi gli enti capaci di fornire notizie nette e utili sullo stato dell’arte, ma la scuola riprende il 24 anche in Abruzzo: 170.000 studenti, 1500 edifici, lavori eseguiti per spazi e aderguamento degli ambienti dove sì e dove no, con sforzo e pochi mezzi. Banchi arrivati pochissimi. Poca chiarezza sulle mascherine e sulla loro qualità . Ma soprattutto oltre cento docenti contagiati (ma potrebbero essere di più) e nessuno sa quanti studenti.
Le fverifiche sanitarie, infatti, non essendo obbligatorie le ha fatte chi ha avuto la coscienza di farle.
E le lezioni da remoto? In pochissimi istituti. Eppure tanti era d’accordo su questa soluzione almeno temporanea: lezioni on line per qualche mese e poi partenza con ogni sicurezza e verifica, banchi forniti, spazi collaudati.
Se è vero, come taluni affermano che il governo politicamente punta tutto sulle scuole per rifarsi una verginità , allora si capisce la cieca caparbietà di voler riaprire e di scegliere le lezioni in presenza. Politica, solo politica e anche, come sempre, di basso profilo. La lezione del referendum non è servita. Se poi avremo guai e problemi con il virus e i contagi, sapremo con chi prendercela.
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