Grandi rischi, Rossini non commenta
L’Aquila – Voglia e bisogno di giustizia, sdegno all’idea che il processo per i crolli del terremoto possa essere sotratto alla competenza dei magistrati aquilani nel nome di una ipotizzata legittima suspicione. Un’intenzione manifestata da alcuni dei legali che difenderanno gli indagati per le morti e i crolli. La voglia di giustizia, che per molti è un bisogno imperativo, un’esigenza sociale, un dovere della democrazia, è fortissima e si è letta su molti striscioni inalberati anche la notte scorsa da chi ha partecipato (e sono stati 25.000, dicono alcune fonti) alla fiaccolata e alle altre manifestazioni aquilane, in qualche circostanza anche molto tese e nervose. Giustizia che deve fare i conti, dice la gente, non solo con chi è eventualmente responsabile delle vite perdute nei crolli di edifici a rischio da sempre, ma soprattutto con chi fu rassicurante, con chi diede a credere alla gente che non esisteva un forte pericolo di forte sisma. Eppure le scosse duravano dal dicembre del 2008, quasi la natura volesse avvertire e mettere in guardia. Per gli scienziati, invece, niente di cui preoccuparsi, e questo apparive clamoroso subito dopo la tragedia.
Esiste una denuncia precisa e circostanziata, presentata dall’avvocato aquilano Antonio Valentini, alla quale si sono associati in tanti. Riguarda la Commissione Grandi Rischi e chiunque abbia fornito con imprudenza (oggi tragica, allora forse approssimativa e un po’ incosciente) “false rassicurazioni” all’opinione pubblica e alla stampa. Quella denuncia è oggetto di un’inchiesta che sta andando avanti nel massimo riserbo: lo stesso confermato dal procuratore capo Alfredo Rossini ai giornalisti dell’agenzia ANSA che oggi gli hanno rivolto domande. No comment dell’alto magistrato. Sono tornate a suscitare curiosità anche le parole di Bertolaso, riportate a galla oggi dalla stampa, il quale avrebbe detto mesi orsono di avere molte cose da dire sui giorni precedenti il sisma, sugli allarmi mancati, sulle drammatiche esortazioni alla prudenza di chi avrebbe dovuto sapere e comportarsi diversamente. Non allarmi indiscriminati, ma maggiore prudenza sicuramente sì. Bertolaso parlerà ? Dovrà farlo, forse, quando e se sarà sentito dai magistrati. Cosa non ancora avvenuta. (Nella foto esclusiva Col la commissione grandi rischi riunita a L’Aquila a fine marzo)
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