Lettere – Azzolina, provi a pensare se può
L’Aquila – Da A.F. nostra affezionata e storica lettrice, riceviamo: ” Signora o signorina ministra Azzolina, , provi a pensare, se non le costa troppa fatica, a quanto è insensata la testarda decisione si non ricorrere all’insegnamento da remoto. A parte i casi, già diversi, di alunni e personali di scuola contagiato (se ne parla poco, ma ci sono).
Ci sono ancora migliaia di ministeriali che lavorano da casa da molti mesi, e non si sa quando torneranno in ufficio. Giusto così, per carità , ma perchè tanta testardaggine per le scuole? Le faccio un esempio: una matura insegnante si occupa anche dei suoi genitori e di una zia anziani e a rischio virus. Se tornata a sucola si ammalerà , potrà contagiare i suoi senza volerlo e poi dovrà curare se stessa. Guai a non finire. Perchè non consentire in certi casi almeno l’insegnamento da remoto? Suugerisco: si sentano i docenti a chi vuole usare il metodo da remoto, sia autorizzato a farlo per buoni motivi. Le regole troppo caparbie fanno più male delle epidemie. Mancano banchi, insegnanti, personale per la sanificazione nelle scuole , trasporti adeguati, e la Azzolina si impunta come un un mulo in salita per riaprire il 14, costi quel che costi”.
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