Cospa Abruzzo su problema cinghiali


Ofena – Il Cospa allevatori Abruzzo: “Si è conclusa ieri sera tardi l’audizione della terza commissione nella quale è stato inviata anche l’associazione allevatori Cospa Abruzzo che ha portato significativi chiarimenti sulla caccia al cinghiale: in primis è stata smontata la richiesta avanzata dell’Atac chietino lancianese che ha lanciato la proposta di portare le squadre a trenta unità con l’accorpamento delle zone di cui non si capisce la differenza, visto che il rapporto superficie cacciatore non cambia, anzi, peggiora la possibilità di abbattere il cinghiale. Anche la tesi sostenuta da un docente universitario dei feromoni venuti meno che controlla la fecondità delle piccole scrofe dovuto all’abbattimento delle matriarche in braccata. Purtroppo chi non vive il territorio ed è chino sulla cattedra ignora la realtà che è molto diversa di quello che possa acquisire sui libri scientifici magari anch’essi redatti in una stanza buia con una lampadina da 25 watt… La realtà è molto diversa: i cinghiali si sono incrociati con i maiali allo stato brado, vedi lago Campotosto, e si è divenuti ad una razza ibrida che ha portato le femmine a partorire anche tra volte l’anno con condizioni climatiche e alimentari favorevoli. Quando agli inizi si parlava di selezione, io personalmente pensavo alla selezione della razza alfine si riportare alla specie originale del cinghiale visto che ormai assomigliano più ai maiali. Come da foto allegate. Oltre a far notare che le matriarche vengo abbattute in selezione, visto che questa attività di selecontrollo viene fatta quando la vegetazione è alta e difficilmente si notano gli animali più piccoli, quindi la destrutturazione del branco che ha menzionato il professore lo porta proprio il selecontrollo e non la braccata che purtroppo dura 30 giorni l’anno. Ma la cosa strana è che nei parchi non viene fatta la caccia di selezione anche se sono stati individuati dalla forestale i punti di sparo da molti anni, ma si preferisce catturare gli animali con le gabbie e venderli alle riserve private in toscana invece di favorire il turismo venatorio nelle nostre zone. Il controllo fatto dalla polizia provinciale non ha portato nessun risultato come documentato dalle foto e sarebbe opportuno rivedere gli interventi sul territorio. Infine, abbiamo sponsorizzato la nostra braccata abruzzese un metodo di caccia non impattante per l’orso marsicano visto che questo simpatico animale si è spostato proprio nelle arre dove viene praticata la braccata abruzzese, magari utilizzando la galleria e la funivia realizzate abusivamente nei SIC quando è finito il turismo estivo e nessuno più li alimenta per tenerli dentro i centri abitati per attirare la curiosità dei villeggianti con gli infradito. Molto strano le valutazioni del VIA E VAS che non si accorge delle grandi opere realizzate su siti di interesse comunitari e poi vede l’impatto dei cani sull’orso senza alcuna valutazione scientifica, per un’attività venatoria ridotta a 30 giorni l’anno quando l’orso va in letargo. La caccia un’attività importate per il controllo della fauna selvatica e la tutela dell’agricoltura e muove un economia importante sul territorio con altrettanto indotto, ma ci si schiera sempre contro per sensibilizzare l’opinione pubblica e per far vedere che sono attenti all’ambiente me mascherare le malefatte!! Per migliorare l’efficacia della braccata abruzzese e per ottenere risultati eccellenti, la battuta deve avere inizio come tutte le altre forme di caccia e non aspettare le nove quando i cinghiali sono rientrati nelle aree protette ormai sazi dei campi agricoli devastati, facendo un ruttino alla faccia di chi ha coltivato! Un altro punto importante è quello di fare le colture a perdere in altura per ricreare l’ecosistema utile per tenere lontani i cinghiali dalle strade, centri abitati e dai campi coltivati di colture pregiate, ma anche per la selvaggina stanziale come starne, coturnici e lepri. Comunque, le nostre osservazioni raccolte sul territorio e firmate da oltre novanta squadre abruzzesi hanno suscitato interessi nella commissione e recepito dall’assessore all’agricoltura Emanuele Imprudente che ha detto pubblicamente di calare le nostre richieste sul piano e sul nuovo regolamento. I riportiamo di seguito i punti sottoscritti dalle squadre abruzzesi:


09 Settembre 2020

Categoria : Attualità
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