Lettere – Richiedente asilo, profugo, clandestino. Non e` la stessa cosa.
L’Aquila – Scrive Franco Taccia: “La lingua italiana gioca brutti scherzi. A chi non la conosce e a chi sull’equivoco tenta di realizzare voli pindarici. Inoltre, poiche` essere clandestini non e` consentito, non e` un elogio e neppure un vanto. Ergo dare del clandestino a chi non lo e`, a mio modo di vedere, significa darne un’immagine poco lusinghiera, offensiva se vogliamo. In due parole diffamarlo. L’art. 595 del c. p. sulla diffamazione stabilisce che se di tale fattispecie si tratta, e` prevista una pena per chi l’avesse compiuta. Prevede inoltre che se la “risonanza” e` amplificata grazie al ricorso a stampa, tv, web ecc. il fatto costituisce aggravante. Strano che nessuno abbia detto o scritto qualcosa in proposito.
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