Tre tende per i bambini aquilani
L’Aquila – (di Carlo Di Stanislao) – Tre tende, una all’Aquila una a Roma e una a Milano, per ricordare le vittime di quel 6 aprile 2009 e tentare un recupero di bambini ed adolescenti. Così Save The Children lancia il suo rapporto “Abruzzo: un anno dopo il terremoto”, nel quale vengono illustrati le necessità e le esigenze espresse dai bambini e dalle famiglie colpite dal devastante sisma. Sono stati 12.530 i minori colpiti dal terremoto, 1.700 sono stati quelli seguiti e sostenuti dall’organizzazione fino ad ora, in una fase di adattamento, in relazione alle mutate condizioni di vita. Oggi, 6 aprile, una tenda è stata installata di fronte alla Basilica di Collemaggio e lì, in due ore (dalle 11 alle 13), i bambini hanno potuto lasciare un proprio disegno, commento o messaggio di questa giornata di commemorazione e di speranza. Contemporaneamente due tende sono state allestite una a Roma (in Piazza San Giovanni, dalle 10 alle 17) e una a Milano (in Piazza Cairoli, angolo Via Dante sempre dalle 10 alle 17), con all’interno una mostra fotografica sull’emergenza del terremoto e le attività di aiuto di Save the Children in Abruzzo e in altri paesi colpiti da disastri naturali ed emergenze umanitarie. l mondo distrutto dal sisma, raccontato attraverso gli attori più fragili: bambini e adolescenti, che rivendicano la necessità di riconquistare i loro spazi, ricostruendo amicizie e relazioni, in un tessuto sociale che si è disgregato con la distruzione dei centri cittadini e la nascita delle “new town”. Valerio Neri, responsabile del progetto, ha spiegato che: “attraverso laboratori per gli studenti e percorsi formativi per gli insegnanti, il progetto offre strumenti e occasioni di rielaborazione e di narrazione di quanto vissuto durante e dopo il terremoto in un’ottica di continuita’ con le attivita’ realizzate da Save the Children negli Spazi a misura di bambino allestiti nelle tendopoli” e che ”la scuola, in tutte le situazioni di emergenza e post emergenza, ha un ruolo cruciale nel restituire ai bambini un senso di normalità”. Come detto 12.000 sono stati i bambini e gli alunni delle scuole coinvolti nel progetto finanziatio da Ikea, grazie al quale sono stati approntati laboratori e percorsi formativi indispensabili per poter superare il difficile periodo del post-terremoto, in luoghi aggregativi diversi dai “centri commerciali” in cui oggi ciondolano le loro esistenze sospese. Infine, sempre in ambito scolastico, e’ stato realizzato un cortometraggio, attivata una radio e portati a compimento numerosi gemellaggi con altre scuole di Roma e Milano, per ricreare un ambiente consono alla relazione e alla ripresa.
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