INCENDI: COLDIRETTI ABRUZZO, IMPORTANTE EDUCAZIONE AMBIENTALE E PREVENZIONE
… E MAGARI OGNI TANTO ANCHE QUALCHE ARRESTO -
Per ricostituire la vegetazione ridotta in cenere dal fuoco ci vorranno anni, fino a 15, con danni all’ambiente, all’economia, al lavoro e al turismo. E’ quanto stima la Coldiretti sugli effetti degli incendi divampati in questo caldissimo e ventilato fine settimana caratterizzato da incendi e focolai in tutta la Penisola e anche in Abruzzo, dove sono andate a fuoco la costa di punta Penna e la riserva marina di Punta Aderci nonchè una parte del quartiere di San Silvestro a Pescara. “Se certamente il divampare delle fiamme è favorito dal clima anomalo, con la caduta del 30% di precipitazioni in meno nei primi sette mesi dell’anno, a preoccupare – precisa Coldiretti – è l’azione dei piromani con il 60% degli incendi che, a livello nazionale, si stima sia causato volontariamente. In Abruzzo nelle aree bruciate dall’incendio sarà impedita la scoperta del territorio da parte di appassionati e verrà a mancare un importante polmone verde. Un costo drammatico che l’Italia è costretta ad affrontare ogni anno su tutto il territorio nazionale perché – conclude la Coldiretti – manca l’opera di prevenzione, sorveglianza e soprattutto di educazione ambientale sul valore inestimabile di un patrimonio determinate per la biodiversità e per la stabilità idrogeologica del territorio”.
NdR - La Coldiretti trascura di rielvare che dopo tanti incendi e tanti anni, i veri piromani non sono mai stati trovati o tanto meno arrestati e puniti. L’ultimo caso vistoso è l’incendio a L’Aquila con un enorme danno ambientale e una enorme spesa con decine di mezzi aerei in azione per settimane. Ancora più pesante il danno dall’incendio di Punta Aderci, ma neppure lì si ha sentore di colpevoli o responsabili identificati.
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